Domiciliari ai malati gravi,diritto alla salute più importante ma
Cronaca Lazio

Domiciliari ai malati gravi,diritto alla salute più importante ma

mercoledì 14 dicembre, 2011

ROMA, 14 DICEMBRE 2011 – Un detenuto che fa ricorso in cassazione causa una grave infezione renale. La Cassazione che sancisce con una sentenza che il diritto alla salute è comunque più importante delle esigenze di sicurezza.. In presenza di gravi patologie si impone la sottoposizione agli arresti domiciliari per il detenuto o, al limite, in una struttura idonea.[MORE]Una sentenza, questa della suprema corte, che farà discutere ulteriormente in merito ad un argomento così importante come quello della condizione carceraria in Italia.


 Tema caldo. Ancor più oggi che si ha notizia di due nuovi suicidi in altrettanti carceri, quello di Busto Arsizio ( Varese ) e di Civitavecchia ( Roma ). Due stranieri si sono tolti la vita e su queste assurde e insensate morti esprime parole di dolore anche il neo ministro della giustizia Paola Severino che ha già fatto visita a diverse strutture penitenziarie per rendersi conto di persona della situazione, ormai al limite del collasso, che vivono alcuni istituti.


 I suicidi di oggi vanno ad allungare una lista già troppo lunga. Sovraffollamento, personale insufficiente queste le principali accuse da parte di chi, come ad esempio il partito radicale e il suo leader storico Marco Pannella, continua ad insistere affinché si prendano provvedimenti urgenti per sanare una situazione diventata insostenibile. Solo negli scorsi giorni possiamo ricordare la rivolta, nel carcere di Ancona, di alcuni detenuti che protestavano contro il sovraffollamento e il mancato riscaldamento della struttura. Per quell’incidente il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha rimosso dai propri incarichi la direttrice del carcere e il Comandante della Polizia Penitenziaria.


Tra mille polemiche sui provvedimenti da prendere arriva oggi una sentenza che di certo non mancherà di fari discutere. Molti, certamente, quelli che sulla base di quanto deciso dalla Cassazione ricorreranno in appello per ottenere i domiciliari o per continuare a scontare la propria pena in una struttura idonea e compatibile con le proprie condizioni di salute.
Daniela Dragoni
 


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