Pechino, 9 agosto 2011 - Dopo il collasso di Wall Street ecco che a cerchi concentrici l’economìa mondiale si riempie di lividi. Stamattina la clava sulla testa l’ha presa la CINAche, da Pechino, conferma un tasso d’ inflazione del + 6,5 % già rilevato 15 giorni fa ma in continua crescita.[MORE]
Il dato preoccupante, dopo lo smacco del downgrade del raiting americano pubblicizzato da Standard & Poor’s, è dato dal fatto che la società tutta , in allarme, ha paralizzato i movimenti di danaro, il prezzo degli alimentari è salito al 14,8% e dall’oltreoceano l’accordo di alzare il debito pubblico americano sembra essere solo una parentesi di provvisoria salvezza.
Pechino adesso, con tutta la Cina, cercherà solo di avvìare una lotta contro l'ulteriore innalzamento dei prezzi . Perché sennò anche nel paese degli occhi a mandorla si rischierà di cadere a picco. Come l’Europa. O come la borsa di Ried, che ha aperto stamattina con un calo del 4,27% dopo lo scivolone di Hong Kong al - 5,66%.
Anna Ingravallo
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