Fondi Ici-Imu,l'ultimatum di Appendino. Boschi nega ma Delrio ammette:"Trattare per il risarcimento"
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Fondi Ici-Imu,l'ultimatum di Appendino. Boschi nega ma Delrio ammette:"Trattare per il risarcimento"

martedì 4 aprile, 2017

TORINO, 4 APRILE - Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture, ammette che il governo Monti ha sbagliato i conti, ed è stato riconosciuto sia dal Tar che del Consiglio di Stato. Cosi il ministro avvalora la richiesta del sindaco Appendino, che una settimana fa ha annunciato l’apertura di un contenzioso con Palazzo Chigi rivendicando 61 milioni, che spettano di diritto alla città di Torino. [MORE]


Il ministro auspica la possibilità di trattare e di raggiungere un accordo con l’amministrazione torinese. Di altro parere la sottosegretaria Maria Elena Boschi che aveva negato che quei soldi siano dovuti, sostenendo al contrario che Torino “come altri comuni, ha in qualche modo ottenuto le risorse dovute attraverso un accordo con l’Anci”. Ma Delrio, che da presidente Anci nel gennaio 2013 presentò ricorso al Tar contro i tagli imposti agli enti locali dall’esecutivo di Mario Monti con il decreto salva Italia, , mantiene il suo pensiero,nonostante l’amministrazione sia pentastellata.


Anche Piero Fassino è dalla parte della Appendino visto che è stato lui, quando era sindaco di Torino ,a presentare ricorso alla giustizia amministrativa, e commenta: “Due sentenze, del Tar e del Consiglio di Stato, attestano che lo Stato ha trattenuto indebitamente introiti fiscali che erano della città di Torino. L’unico dubbio è su quale sia l’ammontare che il governo deve restituire, perché le sentenze non lo quantificano. La cifra massima è stata stimata dall’amministrazione comunale, a fine 2015, in 61 milioni: ora bisogna trattare, come ha fatto con successo il Comune di Lecce, e arrivare a un punto di intesa”.

Il ricorso presentato dal Comune di Torino nel dicembre 2012 riguardava infatti le modalità con cui il governo di Monti ha calcolato i fondi da riconoscere agli enti locali per compensarli del minore gettito per le loro casse causato dal passaggio dall’Ici all’Imu. La differenza sostanziale è che l’Ici veniva incassato totalmente dal comune , mentre l’Imu va per metà allo Stato.

Ai sindaci era stata assicurato che non ci sarebbero state variazioni nelle entrate,anche attraverso una camera di compensazione chiamata Fondo sperimentale di riequilibrio, ma alla fine i comuni hanno perso una sostanziale parte di entrate.


Il 3 novembre 2015 il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell’Economia e ministero dell’Interno contro la sentenza del Tar Lazio che nel maggio 2014 aveva accolto in parte il contenuto dei ricorsi del Comune ammettendo che nel 2012 il Tesoro agì in modo da “allineare le risorse da assegnare ai Comuni con le risorse disponibili sul Fondo sperimentale di riequilibrio”. In modo, insomma, da non dover stanziare risorse aggiuntive.


I giudici amministrativi hanno intimato ai ministeri di “rideterminare le necessarie compensazioni e variazioni nelle assegnazioni da federalismo municipale per l’anno 2012″, oltre a “effettuare i conseguenti conguagli rispetto alle somme già assegnate”. Nella sentenza quindi non si parla di una somma precisa, anche se il comune di Torino aveva valutato la perdita in 21,1 milioni di euro per il solo 2012. Secondo i giudici spetta ai ministeri fare il calcolo. Seguendo le indicazioni di questa sentenza la Appendino ha deciso il 24 marzo di ricorrere di nuovo al Consiglio di Stato.


Maria Minichino


(fonte immagine quotidiano.net)


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