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I beagles tornano in "prigione"?

Raffaele Basile
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I beagles tornano in "prigione"?
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MONTICHIARI (BS), 4 FEBBRAIO 2013 - Per i duemilasettecento cani beagles “liberati” qualche mese fa dall’azienda di allevamento “Green Hill”, c’è il rischio di un ritorno forzato alla “prigionia”. Tutto dipenderà dalla imminente decisione della Corte di Cassazione.

La Green Hill si occupava di allevare i beagles per poi smistarli alle strutture che si occupano di sperimentazione scientifica con l’utilizzo di “cavie”. L’allevamento fu al centro di numerose polemiche e manifestazioni anche clamorose organizzate dagli animalisti. Iniziarono quindi delle indagini per verificare in che condizioni fossero tenuti i cagnolini di una delle razze di cani più miti caratterialmente.

Il tribunale di Brescia aveva quindi disposto il sequestro di tutte le bestiole detenute dall’azienda, in vista del processo da celebrarsi nei confronti dei titolari della ditta, accusati di animalicidio e maltrattamenti. Legambiente e la Lav si erano presi l’incombenza di sistemare i miti cagnolini presso altrettante famiglie.[MORE]

La Green Hill aveva però prontamente impugnato i provvedimenti di sequestro. Ora la causa per la legittimità di tale provevdimento giudiziario è giunta all’epilogo. Il 21 febbraio prossimo la Cassazione dirà se il sequestro sia da considerarsi o meno legittimo. In caso negativo, i beagles dovranno essere restituiti alla Green Hill, anche se non sembra per niente agevole l'eventuale “recupero” da attuare presso le persone affidatarie.

Raffaele Basile


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Scritto da Raffaele Basile

Giornalista di InfoOggi

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