I casi Elia Domus e Aurea Salus: CGIL contro i licenziamenti collettivi
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I casi Elia Domus e Aurea Salus: CGIL contro i licenziamenti collettivi

venerdì 17 febbraio, 2012

 CGIL BARI CONTRO SEGESTA:
NO AI LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI

BARI, 17 FEBBRAIO 2012-  La funzione pubblica della Cgil proclama lo stato di agitazione di tutto il personale della riabilitazione a Bari e in provincia e condanna l’utilizzo strumentale dei lavoratori, che usati come scudi umani, stanno producendo effetti dirompenti su qualità e quantità dell’assistenza ai cittadini.

Lo scorso 14 febbraio sono state notificate le procedure di licenziamento collettivo ex art. 24 legge 223/91 per 296 lavoratori afferenti alle aziende “Elia Domus srl” e “Aurea Salus srl”. Parliamo dunque del licenziamento collettivo del personale di riabilitazione del gruppo Segesta che ha acquistato il gruppo ex Caccuri, gestore in regime di quasi monopolio della riabilitazione privata nella provincia di Bari e non solo.

La drammatica storia di questi lavoratori del gruppo [MORE]ha inizio oltre tre anni fa, con varie richieste di procedure di cassa integrazione in deroga, mai andate in porto grazie all’intervento dei sindacati e grazie al coinvolgimento dell’assessore regionale al lavoro Elena Gentile, dell’allora assessore alla salute Tommaso Fiore, nonché dell’ex direttore generale asl di Bari Nicola Pansini, che hanno provveduto a riadeguare in parte i tetti di spesa.

Non è la prima volta che questo “balletto” sull’utilizzo strumentale dei lavoratori a fini di profitto meramente aziendale, si verifica nell’ambito della sanità privata. In particolare nel settore della riabilitazione si è vissuto il regime di quasi monopolio.

La Funzione Pubblica della Cgil ha sin dall’inizio contrastato questi meccanismi mettendo al centro i reali bisogni degli utenti e tutelando anche la qualità delle prestazioni e i livelli occupazionali. Interventi che sono risultati vani nel momento in cui l’esigenza di riduzione e ridistribuzione delle risorse ha prevalso sul soddisfacimento della necessità di salute dei cittadini.

 

E al danno, la beffa, perché le liste di attesa non solo non sono state abbattute, ma si è creato il seguente circolo vizioso. I pazienti che necessitano di un percorso riabilitativo post intervento, non avendo a disposizione la struttura in cui essere trasferiti, continuano a occupare in ospedale quei posti letto che invece servirebbero a malati in attesa di trattamenti specifici. In questo modo aumentano i ricoveri inappropriati e si ritardano i tempi della riabilitazione. In più la mobilità passiva verso centri fuori Regione è fuori controllo ormai.

 

Pertanto la Funzione Pubblica della Cgil chiede un incontro urgente con la Asl di Bari per aprire un confronto unitamente alla Segesta, finalizzato a scongiurare i licenziamenti preannunciati e ad affrontare nel merito la problematica relativa alla riduzione delle prestazioni riabilitative affidate al gruppo. Se la nostra richiesta non sarà accolta, procederemo interessando altri livelli di verifica e controllo e trasferendo la trattazione della procedura in oggetto alla Prefettura di Bari.

 

 

Giuseppe Monno 

Segretario Territoriale Sanità

[RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE DA COMUNICATO STAMPA]

 

*foto di copertina da fonte www.blog.libero.it (tema:---l'impersonificazione. Il danno del licenziamento---)

 


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