I motivi esistenziali al centro del romanzo L’imprevedibile all’improvviso di Antonietta Vincenzo
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

I motivi esistenziali al centro del romanzo L’imprevedibile all’improvviso di Antonietta Vincenzo

mercoledì 30 giugno, 2021

Nel corso di un salotto letterario, vivace e partecipato, tenutosi presso il  Lissania Garden “ Lello Cardamone” di Lamezia Terme alla presenza di personalità di spicco del panorama culturale lametino, la professoressa e giornalista  Lina Latelli Nucifero ha offerto al pubblico dei lettori una panoramica del mondo letterario e interiore di Antonietta Vincenzo, soffermandosi in particolare sulla profondità delle tematiche, sulla fantasia narrativa e sulla capacità di introspezione psicologica.

«L’Islamismo, introdotto in questo romanzo, ripropone il tema attuale dell’integrazione e della pacifica convivenza di due mondi diversi, di due culture diverse nel rispetto delle proprie ideologie, dei propri usi e costumi». Con queste parole la giornalista Lina Latelli Nucifero ha iniziato la presentazione  dell’ultimo romanzo di Antonietta Vincenzo “ L’imprevedibile all’improvviso”, pubblicato  da Gigliotti Editore.

Antonietta Vincenzo è autrice di altri quattro romanzi: Confiteor, Felicita, Sulla sponda del fiume, Tra i flutti della bassa marea. E, assieme ad Antonella Mongiardo, è coautrice di quattro libri di divulgazione scientifica: Giochi matematici, Esplorando l’infinito, Sos Matematica, Scienza e letteratura a confronto.

Con il suo ultimo lavoro – ha dichiarato  Latelli Nucifero – l’autrice dà prova di una vena narrativa feconda e inesauribile, degna di una scrittrice del terzo Millennio capace di reggere il confronto con gli scrittori contemporanei. La sua narrazione non fa una piega e , pur non essendo legata a schemi precostituiti o a correnti letterarie ben definite, può trovare una felice collocazione in un’epoca remota o recente e quindi in una qualsiasi età essendo i temi affrontati attuali e universali».

“L’imprevedibile all’improvviso”, ambientato in un paese della Calabria non identificato, è imperniato sulle vicende dei coniugi Martino e Marianna, con i due figli Davide e Vittoria, la cui vita viene sconvolta dall’arrivo di Rita, sorella di Martino, fuggita di casa 20 anni prima, per sposare un musulmano di nome Omar. È tornata con i suoi tre figli Issam, Dahar e Haifa. Un incontro sconvolgente che altera la quotidianità della famiglia italiana.

Dopo aver condiviso il limitato spazio dell’abitazione, i nove componenti ( tra cui Martino, sua madre, Marianna, i figli Davide e Vittoria), superate le iniziali resistenze, riescono a convivere senza che un nucleo familiare predomini sull’altro. « Anzi - sostiene  Latelli Nucifero- è quello italiano che si lascia conquistare dagli usi e i costumi musulmani sia per quanto riguarda il modo di vestire che quello di cucinare ed altro. E lo fa in modo spontaneo e naturale».

Sulle tematiche affrontate dalla Vincenzo, Lina Latelli Nucifero puntualizza: « Il decollo letterario vero e proprio s’impone fin dalla prima opera e via via va consolidandosi con le opere successive nella quali la scrittrice spazia in tematiche morali, sociali, scientifiche dl nostro tempo sentite e attraversate nella loro dimensione umana e psicologica in cui si accentuano esperienze di ampio respiro, di profondo scavo nel cuore della situazione e delle condizioni umane».

Filo conduttore dell’opera è la perenne metamorfosi delle cose e delle creature, il fragore delle lotte esistenziali, lo scontro tra l’Occidente e l’Islam, l’ombra silenziosa dell’avvicinarsi della fine, della morte, cui nessuno può sottrarsi: il filo conduttore si traduce nei grandi motivi esistenziali  dominanti nell’arco dell’opera».

L’autrice, nella vita riservata e schiva di ogni forma di velleità, in questa opera si ispira ad un delicato elemento biografico che riguarda la madre riversa, quasi in stato vegetativo, su un letto in una stanza in penombra.

«È qui - precisa Lina Latelli Nucifero – che si coglie l’esperienza, quasi drammatica, della scrittrice assillata da laceranti inquietudini esistenziali e da sottili tensioni che oscillano tra ardore e ansia, incertezza e sgomento, confluendo nell’ansia di verità e di assoluto. In un’ansia che sconfina nell’angosciossa condizione degli anziani malati, nella consapevolezza della caducità delle cose terrene, nella labilità del tempo e nell’impossibilità di fermare il processo di decadimento fisico e mentale degli anziani malati, nella vana lotta contro l’ineluttabile destino.

Vita e mporte si inseguono e si rifrangono nella pietà della memoria e nella mestizia del rimpianto. Il ricordo dei tempi felici, dei tempi del fulgore e della bellezza, della vitalità della madre ora inferma, acuisce quel pessimismo e quell’angoscia che graffiano l’anima della scrittrice incarnatasi nel personaggio di Martino».

Pagina struggente del romanzo è quella dedicata a Monello, il  cagnolino dell’autrice scomparso durante la scrittura dell’opera  e  che rivive nel suo omonimo Monello, con le sue folli corse di felicità e il suo scodinzolare festoso.

Secondo Lina Latelli Nucifero, “L’imprevedibile all’improvviso” è un romanzo apparentemente facile nella sua cordiale trasparenza, ma in effetti racchiude una realtà complessa proprio nella semplicità con cui ascolta e soffre gli interrogativi più alti che l’uomo inarrestabilmente si pone sulle ragioni e il senso della vita in divenire, sulla misura  dismisura della vita e del suo destino.

Ad un’analisi più attenta dell’opera si avverte che  la vera matrice del nuovo lavoro  è soprattutto interiore e consiste in un assiduo e penetrante scandaglio autobiografico ed esistenziale, assai fertile. Tutto il discorso narrativo viene tradotto in una struttura sintattica caratterizzata, spesso,  da un periodare inframmezzato da pause che animano e vivificano la potenza espressiva e, nel complesso , tutta la narrazione con le immagini connesse.

«I personaggi - conclude Lina Latelli Nucifero - sono unici, irrepetibili, inconfondibili, con una propria identità sempre diversa e indimenticabile».

Foto: Antonietta Vincenzo e Lina Latelli Nucifero


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