Ictus, prevenirlo può salvare la vita: il 73% degli under 45 non sa riconoscere i sintomi
Salute Molise

Ictus, prevenirlo può salvare la vita: il 73% degli under 45 non sa riconoscere i sintomi

giovedì 14 gennaio, 2016

CAMPOBASSO, 14 GENNAIO 2016 – Lo rivela una ricerca condotta negli Stati Uniti dal Ronald Reagan Ucla Medical Center di Los Angeles: la maggior parte di coloro che sono colpiti da ictus non riesce a riconoscerne per tempo i sintomi, con il risultato che la possibilità di un intervento tempestivo – potenzialmente in grado di salvare il paziente – si rivela del tutto compressa.

Questi dati, che interessano il 73% degli uomini e delle donne al di sotto dei 45 anni potrebbe essere dovuto, oltre che a una mancata conoscenza dei sintomi, anche alla tendenza a sottovalutarli. Quali sono, allora, i segnali che potrebbero rivelare l’insorgere di un ictus? Sicuramente, difficoltà a vedere e a parlare, dolori agli arti, sensazione di indebolimento e di intorpidimento.

La ricerca rivela anche un altro fattore di estrema importanza: se si interviene nello spazio di tempo che delinea la comparsa dei primi sintomi – corrispondente a circa tre ore – non solo si riducono nettamente gli effetti devastanti del colpo, ma si potrebbe persino arrivare a ripristinare uno stato dell’organismo pre-ictus, come se nulla fosse accaduto.[MORE]

Corretta interpretazione dei sintomi, dunque. Ma anche un ricorso tempestivo ai medici: il team di ricerca statunitense consiglia di recarsi immediatamente in ospedale. “Abbiamo bisogno di educare i giovani sui sintomi di ictus e convincerli dell'urgenza della situazione, perché i numeri sono in aumento”, ha spiegato David Liebeskind, professore di neurologia e tra gli autori dello studio. “C'è una finestra molto limitata per iniziare la cura perché il cervello è molto sensibile alla mancanza di flusso sanguigno e più i pazienti attendono, più devastanti saranno le conseguenze”.

“Che ci crediate o no, ci si deve rivolgere al medico in poco tempo - continua Liebeskind - Semplicemente, non si può aspettare. E' un messaggio che dobbiamo far arrivare ai giovani in modo più efficace”.

Naturalmente, anche uno stile di vita sano permette di ridurre il rischio di ictus. Nella gran parte dei pazienti, infatti, l’insorgere di questa patologia è connesso con il fumo, l’obesità e l’alcol, nonché con la pressione alta. Una dieta bilanciata e una pratica costante di esercizio fisico, quindi, sono indispensabili per prevenire i catastrofici effetti dell'apoplessia.

(foto: telenord.it)

Sara Svolacchia


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