Il Cosenza sprofonda: tra caos societario e risultati disastrosi
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Il Cosenza sprofonda: tra caos societario e risultati disastrosi

lunedì 20 gennaio, 2025

Il Cosenza si sgretola: un futuro in bilico tra campo e società


Tempi difficili per il Cosenza Calcio, che si trova a fronteggiare non solo una classifica impietosa, ma anche una crisi di identità e dignità.
La squadra rossoblù, sotto la guida di Massimiliano Alvini, sembra essere intrappolata in un ciclo senza fine di difficoltà, acuito da una gestione societaria che fatica a rispondere alle aspettative della tifoseria e della città.


Un trend preoccupante


Per il settimo anno consecutivo, il Cosenza si trova invischiato nella lotta per non retrocedere.
Solo nella scorsa stagione, con le brevi gestioni di Fabio Caserta e William Viali, i lupi erano riusciti a mantenere una relativa distanza dalle posizioni più pericolose.
Quest’anno, però, il copione sembra ancora più drammatico.
La penalizzazione di 4 punti, dovuta a inadempienze societarie, ha reso la rincorsa alla salvezza ancora più complicata.


Gli ultimi risultati parlano chiaro: 8 giornate senza vittorie e soli 2 punti conquistati.
Una situazione che sta logorando non solo la squadra, ma anche il rapporto con i tifosi, ormai ai minimi storici.


La frattura con i tifosi


Il legame tra la proprietà e i sostenitori era già fragile, ma oggi sembra definitivamente spezzato.
La gestione del presidente Eugenio Guarascio è vista come il principale ostacolo al rilancio del club.
Nonostante le critiche e una concreta offerta da parte di un fondo arabo per l’acquisizione del pacchetto azionario, Guarascio sembra intenzionato a mantenere il controllo, trascinando il club in una spirale di incertezza e mediocrità.


La città, che vive di calcio e passione, fatica a ritrovare quell’entusiasmo che caratterizzava le stagioni migliori del passato.
Ogni partita al San Vito-Gigi Marulla diventa un teatro di tensioni, con i tifosi che chiedono a gran voce un cambio di rotta, sia in campo che nella stanza dei bottoni.


Dimissioni e silenzi


Sul fronte organizzativo, la situazione appare altrettanto critica.
Si parla di continue defezioni tra le figure dirigenziali, probabilmente in contrasto con una gestione considerata poco professionale.
Tutto avviene nel silenzio più totale: comunicazioni ufficiali ridotte al minimo e una strategia di gestione che sembra fare della segretezza il suo mantra.


Persino mister Alvini, l’unico che fino a poco tempo fa metteva la faccia per difendere la squadra, ha scelto il silenzio stampa.
Un segnale preoccupante di un ambiente che appare sempre più isolato e privo di una direzione chiara.


Un futuro già scritto?


Se non ci saranno cambiamenti significativi, il destino del Cosenza sembra segnato.
La società rischia di perdere l’appeal necessario per attrarre investitori, giocatori e tifosi, relegandosi a un futuro nebuloso e privo di ambizioni.


La città merita una squadra che possa rappresentarla con orgoglio e dignità.
Ma per farlo, serve una svolta: dentro e fuori dal campo.
I lupi devono ritrovare non solo i risultati, ma anche quella passione che un tempo li rendeva una squadra temibile e rispettata.


Il tempo stringe, e con esso si assottigliano anche le speranze di un’inversione di rotta.
I tifosi continuano a sperare, ma la realtà – almeno per ora – racconta una storia diversa: quella di un Cosenza che lotta contro il baratro, dentro e fuori dal rettangolo verde.


Autore
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