Isola Capo Rizzuto: Nei terreni confiscati, tanta legalità
Cronaca Calabria

Isola Capo Rizzuto: Nei terreni confiscati, tanta legalità

sabato 24 aprile, 2010

Vuoi venire a raccogliere i finocchi? Ci saranno don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di ‘Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie’, alcuni familiari di vittime della mafia, come Francesca e Giovanni Gabriele, i genitori del piccolo Dodò, Debora Cartisano (figlia di Lolò Cartisano, il fotografo rapito e assassinato dalla ’ndrangheta nel 1993, i cui resti sono stati ritrovati solo di recente) e poi forze dell’ordine, associazioni di volontariato del territorio, la Chiesa cattolica, ecc. [MORE]

L’appuntamento è per martedì 27 aprile al Comune di Isola Capo Rizzuto intorno alle 10.00 e poi da lì si partirà tutti insieme, armati di entusiasmo, per arrivare intorno alle 11.00 a località ‘Vermica’. Sarebbe un terreno agricolo come tanti altri se non fosse stato confiscato alla mafia di Isola, invece proprio per questo vi si può raccogliere un tipo di finocchio speciale, diverso da tutti gli altri perché ‘Fresco di legalità’: questo è il titolo che ‘Libera’ ha scelto per la manifestazione che si svolgerà su uno dei terreni confiscati alla cosca Arena.

“Sarà un momento di festa e di speranza, importante, però, anche per manifestare l’impegno nella direzione del cambiamento e della legalità”. Così definisce l’appuntamento del prossimo martedì Davide Pati della direzione nazionale di ‘Libera’, che sta seguendo personalmente il percorso necessario alla costituzione della cooperativa sociale che dovrà gestire i beni confiscati nella provincia di Crotone.

“La raccolta dei finocchi - ha infatti spiegato Pati - costituisce solo una tappa di un percorso più ampio, iniziato da circa un anno sotto la supervisione della Prefettura di Crotone. Nascerà una cooperativa costituita da giovani del territorio che intendono impegnarsi per portare avanti sui terreni confiscati produzioni biologiche e di alta qualità, quindi rispettose dell’ambiente, del territorio e dei principi di legalità. È un’occasione decisiva per rompere il muro di omertà e rassegnazione, rendendo i giovani oltre che protagonisti della lotta alla mafia, anche promotori di un modo nuovo di fare economia, perché questa è una strada per crearsi un’opportunità di lavoro onesto e dignitoso e avere quindi un’alternativa al lavoro nero, allo sfruttamento e alla criminalità. Infatti gli attori che saranno coinvolti nel progetto saranno vincolati a compiere delle scelte chiare nella direzione della legalità e della trasparenza”.

L’obiettivo è anche convertire le colture preesistenti al biologico e proprio questo sarà l’oggetto di un incontro che si terrà il prossimo 29 aprile in Prefettura tra le organizzazioni professionali agricole locali e i rappresentanti nazionali di Icea e Alceneromielizia, organismi che si occupano di produzione e distribuzione di prodotti biologici.

Un percorso di sviluppo, insomma, che vuole attenersi al rispetto, oltre che della legalità, anche dell’ambiente e del territorio. A coordinare questa nuova esperienza è un gruppo di lavoro che, insieme alla Prefettura e a ‘Libera’, coinvolge i Comuni di Isola Capo Rizzuto, Cutro e Cirò Marina, le organizzazioni professionali agricole del territorio (Cia, Acli terra, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Lega Coop agroalimentare), che stanno dando il loro supporto tecnico, la Provincia di Crotone e le associazioni locali. Tale gruppo ha già elaborato un piano di impresa transitorio da utilizzare fino alla nascita della cooperativa che gestirà permanentemente i terreni confiscati ed è in quest’ambito che è stata organizzata la manifestazione ‘Fresco di legalità’. “Un appuntamento - ha detto Pati - a cui tutti sono invitati a partecipare, consapevoli che quei terreni è a tutti che appartengono, sono stati restituiti alla comunità ed occorre riappropriarsene valorizzandoli. La raccolta dei finocchi, che non ha coltivato ‘Libera’ perché il campo era già stato seminato, ha un significato solo simbolico è vero, ma molto importante. È un modo per invitare la comunità a partecipare e ricordarle che c’è bisogno del contributo di tutti per realizzare il progetto di ‘Libera terra’”.

All’iniziativa parteciperanno gli studenti dell’istituto Agrario di Cutro, perché - come ha sostenuto Davide Pati - “è importante che i futuri protagonisti del mondo agricolo si formino praticamente e che lo facciano su questi terreni confiscati, è un modo per indirizzarli già da adesso nella direzione della legalità”. Che tra le priorità di ‘Libera’ ci sia anche l’intento educativo lo conferma pure il lavoro condotto da circa un anno all’interno di tutte le scuole di Isola Capo Rizzuto, che, tra le altre cose, hanno partecipato al concorso ‘Regoliamoci’ insieme a centinaia di altre scuole del Paese. “Alla raccolta dei finocchi, però, sono invitate a partecipare anche tutte le scuole del territorio provinciale - ha precisato Pati - le associazioni e i liberi cittadini, chiunque voglia dare un contributo per il futuro della sua terra e per la legalità”.

Ma cosa si farà poi con questi finocchi ‘freschi di legalità’ raccolti a Isola Capo Rizzuto? Anche la loro destinazione sarà speciale: saranno distribuiti in occasione del Primo maggio nelle tre piazze italiane in cui si svolgono le più importanti manifestazioni sindacali, cioè a Rosarno, a Roma e a Bologna. Il vento di legalità e di speranza che partirà da Isola Capo Rizzuto, quindi, avrà la possibilità di raggiungere tutto il Paese, lanciando finalmente un segnale positivo da questa terra.

Per fortuna non dovrebbe essere l’unico, visto che per i mesi estivi si sta già organizzando anche nel territorio di Crotone, come succede da anni in tanti altri posti del Paese, l’iniziativa ‘E-state liberi’, un progetto di volontariato che prevede la partecipazione di giovani provenienti dal resto d’Italia a dei campi di lavoro che si svolgeranno proprio sui terreni confiscati, con momenti di formazione, conoscenza e scambio con la realtà locale. È chiaro che la raccolta dei finocchi rappresenta solo una partenza, sarà la partecipazione locale a stabilirne la portata.
Angela De Lorenzo
vedi fonte


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