Istat, ancora negativo il Pil Italiano -0,1%. Cresce la Germania con +0,8%
Economia Liguria

Istat, ancora negativo il Pil Italiano -0,1%. Cresce la Germania con +0,8%

giovedì 15 maggio, 2014

GENOVA, 15 MAGGIO 2014 - Nuova contrazione per l’economia italiana, che registra ancora una volta un prodotto interno lordo per il primo trimestre del 2014 negativo con il -0,1%.

Il valore, reso noto dal nuovo bollettino della BCE ( Banca Centrale Europea”, rappresenta per l’economia italiana un valore davvero preoccupante e finora il dato più basso registrato fin dal 2000.

L’economia in Italia, nonostante il nuovo governo Renzi e la formula più volte recitata dai politici “siamo usciti dalla crisi”, continua ad essere una delle peggiori dell’intera zona dell’Europa. L’abbassamento dei prezzi negli ultimi mesi non è andato però di pari passi con un aumento dei consumi e con un miglioramento delle performance delle industrie italiane.

L’ Istat ha spiegato che “il calo è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo dell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi”. Numeri alla mano c’è da dire che il PIL italiano nel primo trimestre del corrente anno 2014 si è rivelato di 340.591 miliardi di euro. Per rintracciare un valore così basso bisogna ritornare al primo trimestre del 2000 quando il valore si attestò intorno ai 338.362 miliardi di euro.[MORE]

Se l’economia italiana registra un -0,1% del prodotto interno lordo, differentemente l’economia tedesca continua a crescere. Nel primo trimestre del 2014, infatti, la Germania ha registrato un aumento del PIL pari allo +0,8%: un risultato davvero sorprendente, che supera le stime degli ultimi tre anni portanti così la Germania verso un nuovo record. Nessuna crescita, invece, per l’economia francese che registra nel primo trimestre 2014 un PIL a zero rispetto agli scorsi mesi.

In calo anche i consumi dei beni durevoli; questo dato si registra anche una volta in Italia, ma anche in Spagna. “I beni durevoli sono calati drasticamente” sottolinea la BCE “a indicazione che i consumatori non hanno beneficiato dei ribassi di prezzo”. Per la BCE a ridurre la spesa da parte dei consumatori sarebbero “le deboli dinamiche del reddito reale disponibile e della ricchezza immobiliare delle famiglie, il processo di riduzione dell’indebitamento e un accesso più restrittivo ai finanziamenti”.

Emanuele Ambrosio

(fonte www.lastampa.it)
(img forexinfo.it)


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