Libia, tracce dell'Isis nella cella degli italiani sequestrati: legame con la strage del Bardo
Estero Campania

Libia, tracce dell'Isis nella cella degli italiani sequestrati: legame con la strage del Bardo

martedì 8 marzo, 2016

SABRATA, 08 MARZO 2016 - Ci sarebbe un collegamento tra la vicenda degli italiani sequestrati in Libia e la strage del Bardo avvenuta nel marzo 2015. Stando a quanto riferito dai miliziani di Sabrata, infatti, nel nascondiglio in cui sono stati tenuti i quattro tecnici italiani rapiti sarebbero stati trovati dei passaporti riconducibili a un leader dell'Isis. Si tratterebbe di Noureddine Chouchane, ritenuto uno dei responsabili dell'attentato al museo del Bardo di Tunisi. Secondo il racconto dei miliziani, Chouchane sarebbe morto in un raid statunitense del 19 febbraio. [MORE]

La notizia della sua morte il 19 febbraio era stata riportata da diversi siti americani, che riferirono appunto che, durante un raid compiuto dagli Stati Uniti, era rimasto ucciso, insieme ad altre 40 persone, Noureddine Chouchane, un tunisino di 35 anni, considerato il leader dell’Isis nella zona di Sabratha in Libia e ritenuto fra le menti delle stragi avvenute fra il marzo e il giugno 2015 in Tunisia, prima al museo del Bardo e poi sulla spiaggia di Sousse.

Pare inoltre che Chouchane avesse avuto legami con l’Italia sui quali indagano varie procure. Nel 2011 a Genova ottenne uno dei suoi passaporti, mentre ad Ancona più o meno nello stesso periodo gli venne rilasciato un permesso di soggiorno. Quest’ultimo elemento è ritenuto di rilievo dagli inquirenti in quanto una rete di fanatici con base nelle Marche arruolò Giuliano Delnevo, partito dal capoluogo ligure e morto alle porte di Aleppo nel giugno 2013 combattendo contro Assad.

Oltre che a Genova e ad Ancona, si scopre che nel 2011 Chouchane era spesso in provincia di Novara, dove lavorava come manovale in un cantiere, muovendosi talvolta su Gallarate. Nel maggio dello stesso anno decise di licenziarsi. Secondo quanto riferiscono le autorità di pubblica sicurezza italiane le sue tracce si sono perse nel 2012.

Prima di sparire nel nulla il 35enne tunisino potrebbe aver fatto avanti e indietro dalla Tunisia, o essere rimasto in Italia, senza farsi notare troppo.
La sua ascesa ai vertici della nuova jihad sembra sia avvenuta nei circa quattro anni che intercorrono dall’ultima apparizione italiana.

[foto: liguriaoggi.it]

Antonella Sica


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Estero.