Mediazione civile: il nuovo anno inizia sotto i buoni auspici
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Mediazione civile: il nuovo anno inizia sotto i buoni auspici

mercoledì 4 gennaio, 2012

PELLEZZANO (SA), 04 GENNAIO 2012 - Giunti al termine del 2011 - anno straordinariamente difficoltoso per la mediazione obbligatoria, il presidente dei mediatori e degli arbitri dell'ANPAR Giovanni Pecoraro - unica associazione regolamentata che tutela gli interessi legittimi dei mediatori, senza scopo di lucro - fa il punto del momento dedicando uno sguardo al futuro. [MORE]

Domanda: Presidente Pecoraro, si sta per chiudere l'anno 2011. Un anno intenso per l'organismo internazionale di conciliazione & Arbitrato e per l'ente autonomo formativo dell'ANPAR in generale, e per i mediatori nello specifico quello che è stato fatto e quello che c'è fa fare?

Risposta: È stato sicuramente un anno impegnativo, che ha visto l 'ANPAR intervenire più volte, anche per cercare di ribadire quelle che sono non solo le prerogative, ma anche le funzioni, le finalità della mediazione e l'importanza del lavoro che quotidianamente svolgono iscritti al nostro organismo di mediazione. Ma è stato anche un anno che ai mediatori professionali ha portato lavoro. In poco più di otto mesi siamo a circa 1.200 mediazioni avviate pari a circa 8 mediazioni al giorno. Ora, se si considera il numero di organismi iscritti nel registro siamo ben oltre la media prevista dal ministero di Giustizia per far arrivare quanto meno cause possibili davanti al giudice ordinario.

Tutto questo si è ottenuto malgrado il forte ostracismo di alcuni, che, nulla capendo di mediazione, hanno cercato e stanno cercando in tutti i modi di ostacolare questo nuovo istituto giuridico. Buon per noi perchè sono proprio questi comportamenti che li stanno allontanando dai cittadini. Un esempio per tutti: per una controversia per inadempimento contrattuale immobiliare per valore di oltre tre milioni di euro risolta in meno di un mese, il mediatore ha incassato circa cinquemila euro per la prestazione offerta mentre le parti sono state pienamente soddisfatte per la bravura del mediatore, per per la brevità della mediazione, per l'avvenuta riconciliazione tra di loro e hanno avuto grande soddisfazione nell'aver appreso che se fossero andate in giudizio oltre i tempi lunghi della giustizia avrebbero speso con un giudizio ordinario complessivamente per spese legali e di giustizia circa un milione di euro. Sul fronte della formazione, l'ANPAR non può che essere orgogliosa del lavoro svolto, circa tremila i mediatori usciti dalla nostra scuola e ci fa piacere anche che in quasi tutti gli organismi di mediazione iscritti nel registro c'è né sempre qualcuno che ha
frequentato un corso ANPAR.

Al netto delle uscite fiscali i mediatori volenterosi e preparati che hanno offerto la propria disponibilità al nostro organismo sono per il 2011 più che soddisfacenti. Ancora più entusiasmanti i risultati raggiunti per i circa 180 corsisti che hanno frequentato il corso per mediatore nel mese di settembre/ottobre, i quali in meno di due mesi hanno concluso la partecipazione a minimo 20 procedure di mediazione. Ci è dispiaciuto purtroppo non poter accontentare chi ha frequentato percorsi formativi diversi. Abbiamo tutelato e stiamo tutelando solo chi ha maggiore bisogno di cominciare a lavorare con poco o molto quel che conta è impegnare i giovani in questa nuova affascinante attività professionale, visto che l'ANPAR è l'unica associazione regolamentata a tutela degli interessi legittimi dei mediatori.

Domanda: Gli interventi sulla mediazione sono di strettissima attualità giornaliera, e lo saranno nel 2012. Qual è l'impegno per l'ANPAR e per i mediatori?

Risposta: Il 2011 è stato l'anno di quasi transizione, per il passaggio dalla mediazione facoltativa per la tutela di diritti disponibili del cittadino alla obbligatorietà dell'esperimento del tentativo di mediazione per circa dieci materie dalle quali furono escluse le liti condominiali e risarcimento danni causati da veicoli a motore la cui obbligatorietà partirà dal 21 marzo 2012. Pertanto il 2012 si apre con l'impegno di rafforzare la nostra volontà di avere formazione più qualificata da una parte e mediatori all'altezza di ogni singola materia sottoposta all'obbligatorietà; ovviamente una qualificata categoria di mediatori che deve partire dal presupposto che gli altri circa 700 organismi pubblici e privati, insieme, sono una forza importante per il paese, perché rappresentano anche gli strumenti attraverso i quali lo Stato riesce a definire e raggiungere i propri scopi. Noi crediamo nei valori che tuteliamo, crediamo nei valori umani: quindi abbiamo necessità che il nostro comparto, che è quello dei servizi professionali, debba essere evidenziato e divulgato dai delegati e titolari di camere conciliative ANPAR presenti sull'intero territorio nazionale ed in fase di allargamento dal centro più piccolo a quello più grande in modo da avvicinare il cittadino il più possibile alla mediazione. Il valore che noi rappresentiamo è quotidianamente identificato in una miriade di servizi che facciamo per i cittadini, ma soprattutto per lo Stato, che attraverso di noi sta evitando il collasso della Giustizia.

Domanda: Qual è il messaggio per il 2012 del presidente dell'ANPAR ai mediatori?

Risposta: Divulgare, divulgare divulgare l'istituto giuridico della mediazione, partecipare alla formazione per avere qualcosa in più degli altri, considerato che gli iscritti agli ordini professionali pubblici possono solo mediare nelle controversie per le quali è nato l'ordine. Il nostro organismo formativo ha già predisposto la calendarizzazione dei corsi formativi per mediatori sull'intero territorio nazionale. Corsi già programmati e per i quali bisogna prenotarsi in tempo per evitare di restare esclusi dal tirocinio.

Domanda: Quale augurio per la categoria

Risposta: Il nostro impegno sarà ancora una volta quello di rappresentare e tutelare la specialità della professione di mediatore, perché in questo momento sono ancora più importanti, per tutte quelle dinamiche di cambiamento che si stanno innescando all'interno del mondo del lavoro. Il mio augurio è quello di riuscire sempre a trovare il modo per rappresentare nel nostro lavoro i valori in cui crediamo ed abbiamo sempre creduto. Io sono convinto che diventare mediatore sia una professione forte, anzi la "professione del futuro". Siamo una professione unita che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità delle prestazioni offerte dai mediatori, dei servizi dell'organismo: avendo sempre a cuore il fatto che quel servizio è reso unicamente a favore dei cittadini e dello Stato.


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