Meno di 1000 euro al mese per il 45,5 per cento dei pensionati italiani
Economia Lazio

Meno di 1000 euro al mese per il 45,5 per cento dei pensionati italiani

martedì 21 giugno, 2011

Roma, 21 giugno 2011- Diffuse oggi, le rilevazioni annuali sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotte dall’Istituto nazionale di statistica e dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, a partire dai dati dell’archivio amministrativo – Casellario centrale dei pensionati.
Dai risultati emerge che, nel 2009, sono state erogate 23,8 milioni di prestazioni pensionistiche, per un importo complessivo annuo di 253.480 milioni di euro ed un importo medio annuo di 10.634 euro.[MORE]

Un incremento del 5,1% rispetto all’anno precedente passando dai 241.165 milioni di euro del 2008 a 253.480 milioni di euro.

In particolare, le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) rappresentano la prima tipologia con un ammontare di 18,6 milioni, per una spesa complessiva di 228.541 milioni di euro (90,2% del totale) ed un importo medio annuo di 12.287 euro.

Troviamo poi le pensioni con un totale di 20.464 milioni di euro (8,1% del totale) per complessivi 4,3
milioni di trattamenti ed un importo medio annuo di 4.728 euro.

Infine, le pensioni indennitarie fanno rilevare una spesa complessiva di 4.476 milioni di euro (1,8% del totale), distribuita su 907 mila trattamenti, per un importo medio pari a 4.932 euro.

Nel documento si legge che gli uomini percepiscono il 55,9% dei redditi pensionistici, a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti (18.029 euro rispetto ai 12.597 euro medi delle donne) nonostante la quota di donne sia pari al 53%.

Per quanto concerne la distribuzione territoriale, buona parte delle prestazioni pensionistiche si concentrano nelle regioni settentrionali dove i valori medi si aggirano intorno al 105,9% Al centro sono pari al 104,7% . Infine, al sud,dove gli importi medi si collocano all’87,9% del valore medio nazionale.

In riferimento all’età, la quota maggiore di beneficiari di trattamenti pensionistici è naturalmente collocata tra le età più elevate: il 70,5% dei pensionati ha più di 64 anni. Abbiamo poi il 25,9% dei pensionati ha infatti un’età compresa tra 40 e 64 anni e il 3,6% ha meno di 40 anni.

Il dato allarmante è quello riguardante l’importo: il 39,1% delle pensioni ha importi mensili inferiori a 500 euro e il 31,4% ha importi mensili compresi tra 500 e mille euro. Un ulteriore 13,4% di pensioni vigenti al 31 dicembre 2009 presenta importi compresi tra 1.000 e 1.500 euro mensili e il restante 16,1% del totale ha importi mensili superiori a 1.500 euro.

Entrando nello specifico della distribuzione dei pensionati secondo la classe di importo mensile dei redditi pensionistici, il il 31,8% del totale ( pari a 5,3 milioni di individui) riceve quindi una o più prestazioni, per un importo medio totale mensile compreso tra 500 e 1.000 euro.
Il 23,5% (3,9 milioni di pensionati) ottiene pensioni comprese tra1.000 e 1.500 euro mensili.
Un ulteriore 14,7% di beneficiari percepisce meno di 500 euro mensili e il restante 29,9% riceve pensioni di importo mensile superiore a 1.500 euro.

In sostanza il 45,5% dei pensionati (quasi 7,8 milioni) presenta un livello mensile inferiore ai 1.000 euro (il 14,7% con meno di 500 euro) mentre il 15,6% (pari a 2,6 milioni di pensionati) supera quota 2000 euro.

A commento dei suddetti dati, la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, a sottolineato che "Il problema vero è la sostenibilità sociale delle pensioni italiane, che come ci conferma l'Istat sono in maggioranza pensioni povere (quasi il 50% sotto i mille euro)”. A continuato poi sostenendo che il vero problema da risolvere è “l'inadeguatezza delle pensioni per tutti quei lavoratori e lavoratrici che hanno carriere fragili".
Se si vuolre ridurre l’impatto della spesa pensionistica sul Pil, che nel 2009 ha raggiunto il valore del 16,68% del Pil, pari 253,480 miliardi di euro, senza gravare ulteriormente sulle classi più deboli, la via da perseguire è quella della crescità del Prodotto Interno Lordo.

Rosy Merola
 


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