Migranti, Israele sospende l'accordo con l'Onu sul ricollocamento di 16mila persone
Estero Lazio

Migranti, Israele sospende l'accordo con l'Onu sul ricollocamento di 16mila persone

martedì 3 aprile, 2018

TEL AVIV, 3 APRILE - Benjamin Netanyahu ha sospeso la realizzazione dell’intesa con l’Alto commissariato dell’Onu per il ricollocamento in Paesi occidentali di circa sedicimila migranti africani attualmente in Israele. Alla base della decisione del premier, come da lui spiegato tramite un post su Facebook, ci sarebbero le tensioni che coinvolgono i rioni poveri di Tel Aviv, dove i migranti sono concentrati. [MORE]

Le proteste degli abitanti dei quartieri poveri della città – che vorrebbero un’espulsione massiccia ed immediata dei migranti – non sono però l’unica ragione della decisione di Netanyahu. Vanno segnalate, infatti, anche le forti critiche all’intesa mosse da alcuni esponenti del Likud, il partito del premier, e dal partito nazionalista Focolare ebraico. Ieri, peraltro, il premier ha indicato come Paesi di possibile destinazione dei migranti Italia, Germania e Canada. Anzi, Netanyahu ha addirittura sostenuto la presenza di un accordo già raggiunto tra il nostro Paese e l’Onu per il ricollocamento di 16.250 migranti.

Dichiarazioni che hanno scatenato un vorticoso giro di telefonate tra Roma e Israele e l’immediata reazione del mondo politico. La linea dura è stata affidata a Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: “Appena si insedierà, il nuovo governo rimanderà a casa loro tutti i clandestini. Altro che accogliere quelli espulsi da Israele”. Il Movimento 5 Stelle ha invece commentato: “La politica migratoria dell’Italia la decide l’Italia, e quindi il prossimo governo italiano, non l’UNHCR”. Nel frattempo, comunque, il ministero degli Esteri e quello degli Interni hanno smentito l’esistenza di qualsiasi accordo con Israele, e lo stesso aveva fatto Carlotta Sami, rappresentante per l’Europa meridionale dell’UNHCR.

Smentite anche dalla Germania, dove il governo ha negato l’esistenza di qualsiasi accordo già ieri sera, mentre il Canada ha rinnovato la sua disponibilità a Netanyahu a prendere in carico duemila richiedenti asilo da Israele. Funzionari canadesi e israeliani hanno dichiarato al quotidiano canadese Globe and Mail che la decisione del primo ministro canadese Justin Trudeau non cambierà, nonostante la sospensione dell’accordo.

Claudio Canzone

Fonte foto: huffingtonpost.it

 

 


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