No Ombrina: gli attivisti hanno vinto. L'Abruzzo ha il suo primo parco marino regionale.
Politica Abruzzo

No Ombrina: gli attivisti hanno vinto. L'Abruzzo ha il suo primo parco marino regionale.

venerdì 6 novembre, 2015

L'AQUILA, 06 NOVEMBRE 2015 – Ieri pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'istituzione del parco marino regionale "Costa dei Trabocchi" che si estenderà per 6 miglia marine e sorgerà tra il confine nord del Comune di San Vito Chietino e il confine sud del Comune di Rocca San Giovanni.[MORE]

Il Consiglio ha approvato anche la deroga ai termini di pubblicazione sul Burat, il Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo in versione telematica. La norma, quindi, è entrata in vigore oggi.

Nell' articolato si legge: «l'ambiente marino è caratterizzato dalla presenza di flora, vegetazione e fauna mediterranea di notevole interesse, da emergenze geologiche e geomorfologiche di interesse e dalla presenza dei 'trabocchi', già tutelati dalla legge regionale 93 del 1994.»

Il consigliere Pierpaolo Pietrucci (PD), che ha presentato la legge con il consigliere Mario Mazzocca (SEL), ha dichiarato: «l'approvazione di questa legge ha un obiettivo: tutelare uno dei tratti più belli della costa adriatica e bloccare le trivellazioni volute dal Governo centrale...è stato un voto forte, coraggioso e compatto, che delinea in maniera sempre più netta la divergenza di posizioni e di politiche della Regione Abruzzo rispetto alla petrolizzazione della costa adriatica, come strumento di potenziamento economico, voluta dal Governo Renzi.»

La Consigliera del M5S Sara Marcozzi ha commentato con queste parole l'istituzione del parco marino regionale "Costa dei Trabocchi": « ribadiamo che questa legge è solo uno dei passi per bloccare Ombrina, non il più efficace e non il più immediato … Nulla deve rimanere intentato. Dunque anche questa legge, scritta dai comitati e presentata da Pietrucci e Mazzocca, doveva essere approvata. Ma Ombrina potrebbe essere fermata molto più velocemente e concretamente, calendarizzando e votando in Parlamento la legge di iniziativa regionale alle Camere presentata dal M5S, che modifica e abroga in parte l'articolo 35 del Decreto Sviluppo, dando un vero stop alle trivelle...Ma visto che la battaglia, seppur politica, non può essere combattuta solo nelle aule di Consiglio, insieme a Senatori e Deputati del M5S abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per le numerose anomalie riscontrate durante l'iter di approvazione del progetto Ombrina. A riprova che, a differenza di un PD che non sa imporsi sui colleghi romani, il M5S combatte unito verso il bene del territorio da Roma fino alla costa abruzzese. Di una cosa sono certa - conclude - se avessimo governato noi questa regione e se ci fosse il M5S al Governo del Paese, Ombrina per gli abruzzesi rappresenterebbe già solo un brutto ricordo».

Sul sito del Coordinamento No Ombrina si legge: «il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) dovrà tenere conto di questo ulteriore segnale della volontà della comunità abruzzese di difendere il proprio territorio e le proprie bellezze. Il 9 novembre proverà a forzare la mano lo stesso? Vedremo se gli atti che produrrà saranno in grado di resistere in tutte le sedi in cui li porteremo. Rimarrebbe l’atteggiamento fortemente anti-democratico del Governo Renzi che cerca solo di sostenere i profitti dei petrolieri.»

Non ci resta che attendere il 9 Novembre. Lunedì prossimo infatti il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato una nuova Conferenza dei Servizi per esaminare il progetto della piattaforma petrolifera Ombrina mare, una nuova Conferenza dopo quella del 14 Ottobre che gli attivisti erano riusciti a far rinviare.

Fonte foto: Wikimedia.org

Chiara Innocenti


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