Palermo, arrestati 14 pusher : Si ispiravano alla banda di 'Romanzo criminale'
PALERMO, 5 DICEMBRE 2011- "Baby Ciccio", "Totò 'u miricanu", "Ranetta", questi i nomi in codice utilizzati dalla gang di Bagheria, proprio come facevano il “Libano”, il “Dandi” o il “Freddo”, della celebre banda della Magliana di “Romanzo criminale”.[MORE]
Tecniche di promozione singolari e innovative quelle messe a punto dai pusher : regalavano una dose di cocaina a tutti i nuovi clienti, per far provare lo sballo e, in questo modo, avvicinarli al mondo della droga e ampliare il giro di affari. Soddisfare il desiderio e trasformarlo in bisogno, era questo l’infido metodo per sbaragliare la concorrenza e garantirsi il monopolio dello spaccio.
Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, hanno eseguito 14 provvedimenti cautelari, emessi dal GIP, Sergio Zino, su richiesta della Procura Distrettuale, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, denominata “Big party”, è l’epilogo di una prolungata indagine sviluppata dai militari della Stazione Carabinieri di Bagheria, a seguito delle segnalazioni di un numero cospicuo di insegnanti e genitori, che manifestavano apprensione per il diffondersi dello spaccio di stupefacenti in prossimità di alcune scuole superiori.
La gang, infatti, adescava i giovanissimi nei pressi delle istituzioni scolastiche, ma anche sfruttando le potenzialità dei social network, quali Facebook e Twitter, e li invitata feste serali o pomeridiane. L’allettante proposta della gratuità della droga, il desiderio di provare esperienze nuove ed eccitanti, il gusto del proibito, inducevano in tentazione vari adolescenti, molto vulnerabili alla loro età. Quattrocento i consumatori segnalati alla prefettura durante le indagini, sequestrati 350 grammi di cocaina e 3,5 chili di hashish.
Dalle intercettazioni telefoniche è, infine, emerso il linguaggio operativo: le dosi venivano chiamate "orologi", "pantaloni", "sfincionello piccolo" per indicare l'hashish, "sfincionello grande" per la cocaina. I carabinieri, invece, erano i "lupi". Il generale Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, ha delineato il profilo dei pusher di Bagheria <<Si tratta di giovani provenienti da famiglie difficili, senza scolarizzazione, e che vivono nei sobborghi più degradati della città. Il commercio di droga rappresenta un trampolino di lancio per facili ricchezze>>.
Maria Lo Porto
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