Piazza Affari, Resoconto della giornata (21/11/13).  I bancari sostengono il Ftse Mib: +0,61%
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Piazza Affari, Resoconto della giornata (21/11/13). I bancari sostengono il Ftse Mib: +0,61%

giovedì 21 novembre, 2013

MILANO, 21 NOVEMBRE 2013 - Piazza Affari riesce a fare meglio delle altre consorelle europee, chiudendo la seduta con il Ftse Mib a +0,61% a 18.841 punti. Invece, archiviano misti i principali listini del Vecchio Continente, sotto la parità il Dax 30 (-0,07%) e il Cac 40 (-0,34%), stabile il Ftse 100, mentre l'Ibex 35 ha chiuso in progresso (+0,42%). Al momento della scrittura, Wall Street viaggia su un terreno positivo. Lo spread Btp/Bund chiude stabile a 236, con il rendimento al 4,12%.

SGUARDO MACROECONOMICO – La buona partenza dei principali listini americani si deve ricercare nei dati positivi diffusi in giornata. In particolare, calano le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono portati a 323 mila unità, 21 mila unità in meno rispetto al dato della settimana scorso a 344 mila unità e sotto le 335 mila unità del consenso. Positivo anche l'indice Pmi manifatturiero preliminare del mese di novembre che è salito a 54,3 punti rispetto ai 51,8 punti di ottobre. Infine, in flessione l'indice Fed Filadelfia che a novembre si è portato a 6,5 punti dai 19,8 di ottobre (15 punti il consenso). Spostandoci nell’Eurozona, peggiora l’indicatore sulla fiducia, che scende a -15,4 punti a novembre dai -14,5 di ottobre mentre il consenso si attestava a -14 punti. Intanto, la Cacelliera tedesca, Angela Merkel - in merito alla proposta di ridurre artificialmente la competitività tedesca - ha tuonato: «Non è assolutamente possibile ridurre il nostro grado di competitività. Bisogna smetterla di guardare le cose dal punto di vista europeo, occorre guardare alle grandi sfide della competitività a livello globale». E, in Italia, ok del Consiglio dei ministri al primo piano di privatizzazioni che dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato tra i 10 e i 12 miliardi di euro. In particolare, le società interessate dall'operazione sono: Eni, Stm, Enav, Fincantieri, Cdp reti, Cdp Tag, Grandi stazioni (ovverosia la parte dei negozi che si trovano nelle stazioni) e Sace. Come ha precisato il premier, Enrico Letta: «Non ci sarà la cessione del controllo pubblico, tranne che per Sace».

PIAZZA AFFARI – Sul listino principale, restando sui titoli coinvolti nella privatizzazione, Eni ha concluso gli scambi in calo dello 0,44% a 17,96 euro e Stm ha perso l'1,27% a 5,81 euro. Bene i bancari: Intesa Sanpaolo (+2,3% a 1,737 euro), Banco Popolare (+1,58%), Mps (+0,46%), Bper (+0,37%), Bpm (+1,46%), Ubi Banca (+1,96%) e Unicredit (+2,04%). Sotto la parità Mediobanca (-0,65%). Buona seduta anche per Salvatore Ferragamo (+2,91% a 26,51 euro), Diasorin (+2,23% a 35,29 euro), A2A (+2,75% a 0,8405 euro) e Pirelli (+1,44% a 11,24 euro), Telecom Italia (+1,03% a 0,6865 euro). Fanalino di coda Mediaset che ha perso il 3,6% a 3,262 euro. Infine, in luce sul resto del listino, As Roma (+10,19% a 1,395 euro).

Rosy Merola [MORE]
 


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