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Previsioni Ocse e Standard&Poors, Italia due volte bocciata, unica sotto lo zero tra i G7

Dino Buonaiuto
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Previsioni Ocse e Standard&Poors, Italia due volte bocciata, unica sotto lo zero tra i G7
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ROMA, 15 SETTEMBRE 2014 – Italia fanalino di coda dei paesi del G7 secondo l'ultima analisi dell'Ocse nell'Interim Economic Assessment, il rapporto intermedio divulgato oggi: il nostro paese bocciato, con una previsione di un calo del Pil allo 0,4%, una percentuale di 0,1 in meno rispetto a quanto prospettato lo scorso maggio; simile il discorso di previsione per il 2015, dove le stime puntano adesso a uno 0,1%, contro le passate previsioni che pronosticavano un +1,1%. Il resoconto finale è una Italia unico paese in recessione tra le grandi, mentre vi sono positive prospettive di crescita sia negli Stati Uniti che nell'Eurozona. La Germania dovrebbe aumentare il Pil dell'1,5% sia per le previsioni di quest'anno che per quelle del 2015, mentre la Francia dovrebbe crescere dello 0,4% per il 2014 e l'1% per l'anno venturo.

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Positive solo Gran Bretagna e Canada

Con i parametri previsti dall'Ocse, relativi alle riforme e alla flessibilità delle varie sovranità nazionali, chi la spunta a pieni voti sono Gran Bretagna e Canada. Londra in particolare ha registrato una crescita superiore al 3% (+3,1%), con un rilancio della domanda interna che ha dato propulsione alla crescita. L'Ocse ha inoltre chiesto di nuovo alla Bce di lanciare un programma di quantitative easing, ossia un massiccio piano di acquisto di titoli di Stato, cosa che per ora l'Eurotower non intende fare.

Bocciatura per l'Italia anche da Standard & Poors

Anche l'agenzia Standard & Poors riporta nel proprio rapporto resoconti piuttosto negativi per l'Italia, secondo cui il nostro paese ha accumulato un -0,3% in effetto di trascinamento dalla prima parte dell'anno, che rappresenterebbe un dato di potenziale crescita media nell'anno se il Pil dovesse restare invariato nel terzo e nel quarto trimestre. L'Italia, spiega S&P, è l'unica a marciare al di sotto dello zero, rispetto agli altri grandi d'Europa. Le passate previsioni di S&P, si precisa nel rapporto, avevano sovrastimato l'effetto di tre fattori, come le misure di stimolo annunciate da Renzi che a oggi “non hanno prodotto alcun effetto sui modelli di spesa”. Il premier si pronuncerà domani in Parlamento.

Foto: dailystorm.it

Dino Buonaiuto


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Scritto da Dino Buonaiuto

Giornalista di InfoOggi

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