Ridotte le ferie per i magistrati. I giudici reagiscono
Politica Sicilia

Ridotte le ferie per i magistrati. I giudici reagiscono

domenica 14 settembre, 2014

 ROMA, 14 SETTEMBRE 2014 - "In un momento in cui si chiede a gran parte della pubblica amministrazione un salto, credo che la magistratura, che ha una sicura peculiarità rispetto al resto della p.a., possa dare una disponibilità a questo tipo di ragionamento, magari anche correggendo il metodo seguito e ripristinando anche un confronto. Mi sembrerebbe sbagliato, tanto perché è stata fatta una proposta di riforma che è un po’ più ampia rispetto a questo semplice punto, quanto per la magistratura che ritengo non si muova solo per questo, concentrare la discussione solo su questo aspetto". Così il ministro Andrea Orlando ha risposto alla protesta dei magistrati che si è scatenata sul web sull’articolo 16 del decreto in vigore da venerdì che prevede la riduzione delle ferie per i giudici da 45 giorni a 30.

 

Le reazioni dei magistrati

Ma tra le toghe italiane le reazioni a questo articolo vanno dallo stupore, all’indignazione alla rabbia. Un pm delle Marche denuncia: “l'esplicito additarci come fannulloni che lavorano poco e a cui addebitare le disfunzioni della giustizia (che verranno risolte anche e specie grazie alla riduzione ferie magistrati), nell'ambito di roboanti riforme di facciata e slogan privi di reale efficacia e serietà”, facendo quindi riferimento allo slogan che campeggia sul sito internet di Palazzo Chigi “passo dopo passo” che recita: “Meno ferie ai magistrati, giustizia più veloce”.[MORE]

 

Tra tutti i magistrati che hanno fatto sentire la loro voce tramite le e mail, un pm veneto ha ironizzato: “prevedibile passo successivo: giustizia penale più veloce, il governo aumenta le ferie ai pubblici ministeri; oggi 45 giorni, domani minimo 60”, e sullo stesso piano si è espresso il Guardasigilli: “hi l'avrebbe detto che a risolvere i problemi della giustizia bastasse davvero la maturità scientifica?”.

Alle polemiche il ministro della Giustizia ha ancora risposto: “Non farei diventare questa questione il centro della riforma: ai magistrati abbiamo chiesto anche di farsi carico di un'esigenza di cambiamento e innovazione che abbiamo provato a imporre in tutta la pubblica amministrazione. Su questo punto i magistrati segnalano una specificità che caratterizza il loro lavoro, cerchiamo di tenerne conto ma chiediamo anche a loro di tenere di questo obiettivo che deve caratterizzare l'insieme della nostra macchina pubblica".

Michela Franzone


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