Cosenza, 30 agosto 2011 - "L'emergenza rifiuti in Calabria e nella provincia di Cosenza e' ormai un fatto strutturale, non lo si e' scoperto certo in questi giorni o dopo la relazione della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti del luglio scorso. Quello dello smaltimento e' la questione che sta procurando i maggiori danni all'ambiente nella nostra regione. [MORE]
Ma per quanto sia rilevante il problema, non si riesce a modificare una situazione davvero disastrosa". Lo afferma, in una nota, la Cgil di Cosenza. "Abbiamo alle spalle - e' scritto - 15 anni di sperpero di denaro pubblico, senza alcun riscontro in termini di efficienza, trasparenza e legalita' nella gestione dei servizi. E' evidente (lo abbiamo detto soltanto noi anche durante il Governo di centro-sinistra) che bisogna superare il Commissariamento.
Per queste ed altre motivazioni, in tempi non sospetti abbiamo presentato un piano alternativo con alcuni punti qualificanti: gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti, raccolta differenziata spinta, qualita' dei servizi riciclo e riutilizzo con la finalita' di non limitarsi al solo smaltimento. Sostanzialmente, - e' scritto - riteniamo che una gestione efficiente presuppone una diversa visione culturale basata sul contenimento della produzione di rifiuti, sulla diffusione del riuso e del recupero energetico. Il coinvolgimento dei cittadini, a partire dalle scuole, diventa fondamentale.
Non mancano i fondi, basterebbe attuare la programmazione comunitaria 2007/2013 o recuperare i circa 100milioni di euro delle risorse Por Calabria Fas 2007/2013 destinati all'ambiente. In questi ultimi anni, purtroppo, la politica in Calabria non ha dimostrato capacita' nel governo dell'ambiente, non a caso sono aumentati i livelli d'inquinamento del territorio e del mare. Non solo, la bonifica delle discariche e dei siti inquinati non e' mai partita". Per la Cgil, "bisogna regolamentare questo settore, magari trasformando la tassa dei rifiuti in tariffa, tassando i cittadini in proporzione ai rifiuti prodotti, e non in base alla superficie degli immobili".
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