Dimensionamento scolastico, USB P.I. Calabria scrive al ministro dell'Istruzione
Pubblica Istruzione Calabria

Dimensionamento scolastico, USB P.I. Calabria scrive al ministro dell'Istruzione

martedì 6 dicembre, 2011

COSENZA, 06 DICEMBRE 2011 - USB P.I. Calabria ha scritto al nuovo ministro dell’Istruzione Profumo, al presidente della Conferenza Stato-Regioni Errani ed a tutti gli amministratori della Calabria, chiedendo di intervenire, ciascuno per le rispettive competenze, per l’abrogazione dell’articolo 19 della manovra di luglio, reso peggiore in quella di novembre, in cui si prevedono Piani di Dimensionamento Scolastico che in Calabria determineranno la cancellazione di almeno 112 istituzioni scolastiche su 360 scuole primarie, medie ed istituti comprensivi, oltre a numerosi istituti secondari superiori.[MORE]


Il risparmio di 63 milioni a livello nazionale, ottenuto con questi accorpamenti delle direzioni e amministrazioni delle scuole, rappresenta una goccia nel mare dei miliardi di euro dell’evasione fiscale e dei balletti delle borse e provoca la giusta reazione di cittadini ed amministrazioni locali, come sta accadendo in diverse aree della Calabria (Falerna, Decollatura, Locri, Melito Porto Salvo, Motta San Giovanni, ed altre ancora). Secondo USB Calabria, è una forzatura inutile e dannosa imporre criteri puramente numerici su tutto il territorio nazionale, senza considerare le forti diversità dei territori, come le zone scarsamente popolate o quelle a forte densità mafiosa e criminale, dove l’impoverimento dell’apparato amministrativo significherebbe anche uno scarso controllo del territorio ed una ridotta capacità di intervento sociale.

Contro questa logica di trasformare la pubblica amministrazione in amministrazione privata, USB P.I. ha scritto anche al presidente della Regione Calabria Scopelliti, al quale, in attesa del pronunciamento in materia da parte della Corte Costituzionale, si chiede almeno l’immediata sospensione del Piano Regionale così come hanno fatto altre sette Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Marche, Sicilia e Basilicata), al fine di evitare un’altra discriminazione degli studenti calabresi ed un ulteriore elemento della rottura dell’unità nazionale.

 Caterina Stabile


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