Siria: il re di Giordania invoca le dimissioni di Assad. Approvato nuovo pacchetto di sanzioni Ue
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Siria: il re di Giordania invoca le dimissioni di Assad. Approvato nuovo pacchetto di sanzioni Ue

lunedì 14 novembre, 2011

 DAMASCO, 14 NOVEMBRE 2011- E' stato approvato, poche ore fa, il nuovo pacchetto di sanzioni varato dall'Unione Europea contro il regime di Assad; nelle conclusioni del comunicato finale approvato dai Ministri degli Esteri Ue, si legge che l'Europa continuerà a fare pressioni sulle Nazioni Unite, perchè il Consiglio di Sicurezza si assuma le sue responsabilità, adottando misure decise per proteggere la popolazione.[MORE]

Una dichiarazione che arriva quasi contemporaneamente a quella del re Abdallah di Giordania, il primo leader di un Paese arabo a pronunciarsi personalmente sulla questione, chiedendo apertamente le dimissioni del presidente siriano.

In un'intervista esclusiva rilasciata alla Bbc, infatti, il sovrano ha invitato Assad a dialogare con l'opposizione, per aprire una transizione ordinata e assicurare che il suo successore possa cominciare davvero ad intraprendere la strada verso un vero cambiamento per il Paese.

Le condanne ufficiali al regime, insomma, si susseguono, a qualche giorno dalla contestata decisione della Lega Araba, che ha disposto per una sospensione della Siria a partire dal 16 novembre, che resterà attiva fin quando Damasco non adotterà un piano per porre fine alle violenze.

A tutti i governi degli stati membri è stato chiesto inoltre di ritirare i propri ambasciatori dalla capitale siriana, con una risoluzione che il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha definito forte e coraggiosa, e che è stata percepita invece come "illegale" da parte dei sostenitori del regime, scesi in piazza per manifestare il proprio disappunto a riguardo.

Il Ministero degli Esteri algerino, ha annunciato che proprio il 16 novembre i leader della Lega Araba si riuniranno a Rabat per cercare la soluzione definitiva per una situazione che si trascina da otto mesi a suon di morti e violenze; negli ultimi concitati giorni, intanto, altre quindici persone hanno perso la vita negli scontri.

Simona Peluso


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