Spese per la casa insostenibili. L'allarme in una ricerca della Cgil
Economia Lazio

Spese per la casa insostenibili. L'allarme in una ricerca della Cgil

domenica 31 marzo, 2013

ROMA, 31 MARZO 2013 – Per oltre tre milioni di persone le spese per la casa sono diventate insostenibili. Si tratta della voce di spesa che incide maggiormente nel bilancio delle famiglie italiane, rappresentando in media il 31,2%. Per oltre tre milioni di persone, però, tali spese – comprensive di bollette, tasse, mutuo o affitto – incidono sul bilancio familiare per oltre il 40%, diventando dunque sempre più insostenibili.

Tanto che negli ultimi cinque anni quasi 150 mila famiglie hanno perso la propria abitazione, sia di proprietà che in affitto, a causa dell'esecuzione di provvedimenti di sfratto o per morosità sfociate in pignoramenti. Negli ultimi anni (tra il 2008 e il 2011) i pignoramenti sono aumentati di circa il 75%, mentre per il 2012 si è calcolato, in base ai dati raccolti nei Tribunali, un ulteriore aumento del 22,8%.

È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Cgil, “Costi dell'abitare, emergenza abitativa e numeri del disagio”, secondo la quale «senza forme di sostegno ai redditi e maggiore disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili, altre 300mila famiglie proprietarie o in affitto potrebbero perdere la propria abitazione nel prossimo triennio a causa delle morosità, con esecuzione immobiliari o di sfratti».[MORE]

Ad aumentare sono soprattutto i casi di “morosità incolpevoli”, cioè di chi non riesce a sostenere le spese per l'abitazione a causa di condizioni economiche particolarmente critiche. Il peso dei costi per l'abitazione risulta determinante nell'acuire le difficoltà economiche, specie per le famiglie con reddito medio-basso, influendo in particolar modo su giovani, migranti e famiglie in affitto con capofamiglia operaio, disoccupato, pensionato o impiegato part-time.

Secondo quanto denunciato dalla Cgil nel report, a fronte di retribuzioni contrattuali ferme – che hanno determinato una riduzione di circa un punto in termini reali – gli affitti sono aumentati del 130% per i rinnovi e del 150% per i nuovi contratti i costi per gli immobili sono aumentati dal 50 al 100%.

Nelle città più grandi i costi mensili complessivi per un'abitazione di circa 80mq in una zona semi-centrale ammontano in media a 1.515 euro, in caso di affitto, e a 1.150 euro per un appartamento di proprietà. Per fare qualche esempio relativo solo ai canoni di affitto, a Roma per un bilocale si oscilla tra i 750 euro in periferia e i 1.400 euro in centro; a Milano tra gli 850 e i 1.500 euro; a Venezia tra i 900 e i 1500 euro; a Bologna tra i 720 e i 950.

«L'alleggerimento delle spese complessive del costo dell'abitare sono una delle emergenze sociali da affrontare – sostiene Serena Sorrentino, segretario confederale della Cgil - poiché tra tassazione, mutui, affitti e manutenzioni, i costi per le famiglie, giovani e anziani sono insostenibili». È dunque necessario «un intervento sui mutui, una politica di calmierazione e contrasto all'evasione sui fitti e un intervento sull'Imu. Misure indispensabili per evitare di precipitare migliaia di famiglie nella povertà ed emarginazione».

(foto da Cepolina)

Serena Casu

 


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