Tunisia, i leader mondiali in marcia contro il terrorismo: a migliaia in piazza
Estero Umbria

Tunisia, i leader mondiali in marcia contro il terrorismo: a migliaia in piazza

domenica 29 marzo, 2015

TUNISI, 29 MARZO 2015 – A pochi giorni di distanza dal tragico attentato del Bardo, i leader mondiali, tra cui il premier Renzi e il presidente Hollande, si uniscono a migliaia di manifestanti per lanciare un grido contro il terrorismo. Poche ore fa, la notizia che una delle turiste francesi rimaste ferite lo scorso 18 marzo ha fatto salire il bilancio delle vittime a quota 22, senza contare i due attentatori.


La marcia è partita questa mattina, intorno alle 11 ora locale, da Bab Saadoun. Matteo Renzi, François Hollande e Abu Mazen, insieme ad altri rappresentati internazionali, avranno il compito di ricoprire, in segno di lutto, la stele realizzata in memoria dei caduti e posta davanti al museo del Bardo. A loro si unirà anche il presidente Essebsi, insieme ai più alti vertici tunisini.


Le monde est Bardo”. Questo lo slogan scelto dagli organizzatori della marcia, al fine di sottolineare come l’Islam si discosti dalle azioni criminali di cui il mondo intero è stato testimone. A questa voce, si unisce quella del ministro Gentiloni, che ha sottolineato come sia fondamentale mostrare solidarietà alla Tunisia: “La Tunisia già da alcuni anni ha messo fuori legge le organizzazioni terrrostiche”. Questo “ha portato parte di questi militanti a trasferirsi in altri paesi, quindi ora in Tunisia hanno un numero di cosiddetti foreign fighters, potenziali terroristi che tornano nel paese, abbastanza elevato”. [MORE]


Ad aggiungersi al corteo, anche Laura Boldrini, presidente della Camera: “Quella contro il terrorismo è una battaglia senza frontiere, nella quale bisogna sempre avere riguardo per la libertà”, ha detto dopo l'incontro con il presidente del parlamento Mohamed Ennaceur. “E' necessario offrire un'alternativa ai giovani che scelgono la jihad, una vera e propria piaga sociale. La Tunisia ha avviato un percorso di democratizzazione dal 2011 che deve essere sostenuto da tutti i Paesi europei, in primis dall'Italia”.

(foto: parlamentonews.it)

Sara Svolacchia
 


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