Alice è cresciuta, Mia Wasikowska diventa Jane Eyre
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Alice è cresciuta, Mia Wasikowska diventa Jane Eyre

sabato 12 marzo, 2011

NAPOLI, 12 MARZO - Alice non abita più qui, cioè nel Paese delle Meraviglie. L’attrice Mia Wasikowska, dopo il ruolo di protagonista in “Alice in Wonderland” di Tim Burton e dell’adolescente alle prese con una coppia di mamme lesbiche nel film “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko, farà il giro del mondo sul transatlantico del grande schermo come Jane Eyre nel film di Cary Fukunaga. L’adattamento del romanzo di Charlotte Bronte era stato già reso noto nell’ottobre del 2009, mentre nel novembre dello stesso anno ne erano stati annunciati i protagonisti: accanto alla bella e giovane attrice australiana, troveremo Michael Fassbender nel ruolo di Edward Rochester. [MORE]

La Wasikowska, che è stata scelta come attrice contrariamente ai rumours che prevedevano la partecipazione di Ellen Page (di recente tra i protagonisti di “Inception” di Chris Nolan), ha dichiarato di aver letto il libro e di esserne stata rapita, per cui avrebbe poi chiesto alla propria agente di verificare se in giro ci fossero progetti cinematografici sul soggetto. Detto fatto, è comparsa all'orizzonte l'iniziativa di Fukunaga: la donna giusta al posto giusto.

Le riprese del film sono iniziate il 22 marzo 2010 e sono terminate a metà maggio. Le location sono state prevalentemente Londra e la campagna inglese (varie località del Derbyshire). Già l’11 marzo il film è stato proiettato in alcune sale statunitensi.

L’opera è una coproduzione tra BBC Films, Focus Features e Ruby Films (ma garantiamo che l’attrice protagonista è maggiorenne). Lascia bene sperare almeno la sceneggiatura di Moira Buffini, apparsa nel 2008 nella Brit List, l’elenco delle migliori sceneggiature ancora non prodotte redatto da esponenti dell’industria cinematografica britannica.

Il romanzo della Bronte, edito nel 1847, ha conosciuto già 24 adattamenti cinematografici, nonché una miriade di varianti televisive e perfino un musical a Broadway. Tra le versioni cinematografiche più famose, da ricordare quella del 1944, “La porta proibita”, di Robert Stevenson con Orson Welles, e quella più recente (1996) di Franco Zeffirelli, con Charlotte Gainsbourg e William Hurt. Quanto alle possibili novità nell’interpretazione del romanzo in arrivo nei cinema, stando ad un’intervista rilasciata dal regista a Movieline, sarà data enfasi agli aspetti gotici, spesso lasciati in ombra. Il regista ha infatti dichiarato di trovare sinistri alcuni aspetti della versione letteraria e di volerne far emergere il lato oscuro. Chi ha visto il recente “Dorian Gray” di Oliver Parker, con le sfumature horror di dubbio gusto, cominci a tremare.
 

ANTONIO MAIORINO


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