

Auschwitz: Mattarella e gli Ultimi Dieci Sopravvissuti, Custodi della Memoria
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Liliana Segre, Sami Modiano, Edith Bruck e gli altri testimoni della Shoah: la missione di tramandare l’orrore.
Le voci dei sopravvissuti ai campi di sterminio, definiti da Liliana Segre "araldi della memoria", si stanno spegnendo. Per ragioni anagrafiche, i testimoni diretti della Shoah sono ormai pochi, ma il loro ricordo resta indelebile. Alcuni, come Segre, Modiano e Bruck, hanno trasformato la loro esperienza in una missione educativa e civica, mentre altri hanno vissuto il dolore in silenzio.
Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, diventa un momento cruciale per riflettere su quanto sia fondamentale custodire le testimonianze di chi ha vissuto l'indicibile. Il genocidio perpetrato dal nazismo non colpì solo gli ebrei, ma anche omosessuali, rom, disabili e oppositori politici. Un progetto folle che richiede di essere narrato alle nuove generazioni per evitare che l'odio e l'indifferenza si ripetano.
Gli Ultimi Dieci Testimoni
In Italia, i sopravvissuti ai campi di sterminio si contano ormai sulle dita di una mano. Secondo l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e lo storico Marcello Pezzetti, i testimoni diretti della Shoah rimasti in vita sono dieci.
Tra loro:
Liliana Segre (94 anni), senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz. Tra i 776 bambini italiani deportati di età inferiore ai 14 anni, fu una dei 25 a tornare.
Sami Modiano (94 anni), deportato da Rodi a Birkenau a soli 13 anni, autore di una commovente testimonianza raccolta nel libro Tana libera tutti.
Edith Bruck (93 anni), scrittrice e regista, sopravvissuta ad Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen.
Stella Levi (101 anni), sopravvissuta ad Auschwitz, originaria di Rodi.
Goti Bauer (100 anni), instancabile narratrice della Shoah tra gli studenti milanesi.
Andra e Tatiana Bucci (87 e 85 anni), sorelle deportate da bambine e testimoni degli esperimenti di Mengele.
Gilberto Salmoni (97 anni), deportato a Buchenwald con il triangolo rosso dei dissidenti politici.
Arianna Szörényi (91 anni), deportata a 11 anni da Fiume, autrice del libro Una bambina ad Auschwitz.
Alberto Israel (97 anni), deportato da Rodi a 17 anni, vive in Belgio e dedica le sue energie alla memoria per i giovani.
Mattarella ad Auschwitz: Un Appello Contro l'Odio
Domani, in occasione degli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presente alla cerimonia commemorativa, accompagnato da delegazioni di capi di Stato e reali di tutto il mondo. Tra questi, re Carlo del Regno Unito, Emmanuel Macron per la Francia, Olaf Scholz per la Germania e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Mattarella, da sempre impegnato nel mantenere vivo il ricordo della Shoah, sottolinea l’importanza di trasmettere il valore della memoria alle nuove generazioni. Nel suo discorso al Quirinale, previsto per il 28 gennaio, richiamerà l’attenzione sulle responsabilità storiche e sui pericoli attuali rappresentati da antisemitismo, odio e indifferenza.
L’Urgenza della Memoria
Papa Francesco, unendosi al coro delle commemorazioni, ha ribadito: "L'orrore dello sterminio non può essere dimenticato né negato. È doveroso debellare ogni forma di discriminazione e antisemitismo".
In un mondo dove il negazionismo cresce insieme a movimenti estremisti, il ricordo dei sopravvissuti diventa più che mai una responsabilità collettiva. Mentre le testimonianze dirette si affievoliscono, restano i libri, i documentari e le registrazioni: un’eredità che dobbiamo custodire e tramandare.
Le voci di Segre, Modiano, Bruck e degli altri sopravvissuti non sono solo memorie del passato, ma moniti per il futuro. Perché ricordare non è solo un atto di giustizia, ma un dovere morale.