Basilea III : un ulteriore incognita sulle banche e sulle Imprese Italiane
Economia Lombardia

Basilea III : un ulteriore incognita sulle banche e sulle Imprese Italiane

domenica 16 dicembre, 2012

MILANO, 16 DICEMBRE 2012- Secondo l’analisi di Uninpresa, i nuovi parametri di capitalizzazione delle banche imposti da Basilea 3, i cui provvedimenti dovrebbero trovare applicazione dall’1 gennaio 2013,  potrebbero causare una perdita per il PIL italiano di 22 miliardi di euro (-1,4%) dovuta alla conseguente flessione del credito.

L’effetto dell’irrigidimento dei criteri di concessione dei finanziamenti alle imprese, determinato da Basilea 3,  andrebbe così ad aggiungersi alla già terribile crisi finanziaria internazionale che ha causato una contrazione dei prestiti alle imprese nel 2012 pari al -7,6%.

A farne le spese saranno come sempre i più deboli, infatti nella stesura attuale il pacchetto di provvedimenti sembrerebbe in grado di cagionare pericolosissime ripercussioni sulle aziende più piccole.
Già nel corso dell’Ecofin del maggio scorso, erano state votate nuove misure a tutela delle PMI in relazione all’imminente entrata in vigore di Basilea 3 e più in particolare dei rischi che la sua introduzione comporterebbe per le piccole e medie imprese, i ministri finanziari europei hanno trovato l’intesa sulle regole bancarie preservando le imprese di dimensioni minori.

Il voto dell’Ecofin è stato unanime ed ora la bozza del testo (che riguarderà 8.300 banche di 27 Paesi) contiene misure che proteggono le imprese più piccole dall’inasprimento dei requisiti sulla bancabilità dei prestiti richiesti.
Più in particolare l’intervento è stato mirato ad integrare il contenuto dell’articolo 118  che nella nuova versione fissa al 57% la ponderazione del rischio connesso all’esposizione delle banche con le PMI ed al 75% quello verso persone fisiche a 2 milioni di euro.

Un compromesso a favore delle PMI che permetterà di evitare che il processo di applicazione dei principi di controllo sulla patrimonializzazione delle banche non si concentri sui crediti erogati alle imprese e in particolare per quelli alle medio-piccole.

Una esigenza che nasce dalla consapevolezza che, per le PMI, il credito bancario rappresenta la principale, talvolta unica, fonte di finanziamento ed il finanziamento stabile dell’economia reale.
In questi ultimi giorni dell’anno, diverse sono le pressioni mosse dai Governi di Italia, Spagna e Gran Bretagna per scongiurare l’imminente entrata in vigore degli accordi con la richiesta di posticipare al 2014 l’uso dei nuovi parametri introdotti da Basilea 3. Questa moratoria di un anno potrebbe scongiurare quella ulteriore stretta sui crediti, già ampiamente sofferta da aziende e privati nel cosro degli ultimi tre anni, determinata, come effetto naturale, dalla transizione dai parametri contenuti nelle precedenti versioni ai nuovi parametri.[MORE]

Diego De Gaetano
 


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