Benedetto XVI: la scelta della tonaca non si fa per conseguire potere e successo
ROMA- Questa mattina il Papa ha ordinato 14 nuovi sacerdoti nella messa delle 9.30 a San Pietro. Insieme a lui c’erano molti Cardinali e la Curia, insieme ad Agostino Vallini, vicario della città. Benedetto XVI appare molto teso e si lancia in un’omelia molto dura nella quale esprime tutta l’importanza e la sacralità dei voti, soffermandosi sulla necessità di onorare il sacerdozio con integrità morale. Prosegue poi ricordando che diventare sacerdoti per ricevere in cambio successo e potere contraddice la missione di cui il sacerdote va a farsi carico. [MORE]
"Il sacerdozio, non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale. Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell'opinione pubblica. Per essere considerato, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi".
Sottolinea poi che colui che sceglie per questi motivi di diventare ministro di Cristo non ama veramente Dio ed il prossimo, ma solo se stesso. "Il sacerdozio, ricordiamolo sempre, si fonda sul coraggio di dire sì ad un'altra volontà, nella consapevolezza, da far crescere ogni giorno, che proprio conformandoci alla volontà di Dio, 'immersi' in questa volontà, non solo non sarà cancellata la nostra originalità, ma, al contrario, entreremo sempre di più nella verità del nostro essere e del nostro ministero".
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