Bimba morta di malaria: ipotesi omicidio colposo
Cronaca Friuli Venezia Giulia

Bimba morta di malaria: ipotesi omicidio colposo

mercoledì 6 settembre, 2017

TRENTO, 6 SETTEMBRE - L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. La Procura di Trento, supportata dal pm bresciano Erica Battaglia, vuole vederci chiaro sulla morte per malaria di Sofia Zago e così ha aperto un’inchiesta. Ieri le prime acquisizioni: i Nas si sono presentati all’ospedale Santa Chiara, dove si sono fatti consegnare le cartelle cliniche che documentano i ricoveri della bimba. La stessa documentazione è già stata richiesta all’ospedale di Portogruaro (dove la bambina di 4 anni era stata ricoverata il 13 agosto) e al Civile di Brescia, ultima tappa della drammatica vicenda. [MORE]

La Procura trentina ha anche nominato un consulente tecnico, che domani eseguirà l’esame autoptico sul corpo della piccola. Si cercano elementi per capire se ci siano state complicazioni che abbiano accelerato il decorso negativo delle condizioni di salute della bimba. E, ovviamente, si cercano elementi per verificare eventuali responsabilità. A partire dalle modalità di contagio, dal momento che il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non ha escluso che Sofia Zago possa avere contratto la malaria durante il suo ricovero al Santa Chiara. Nell’ospedale, nello stesso periodo, erano infatti degenti due fratelli originari del Burkina Faso, che avevano contratto la malattia (poi superata) durante un viaggio nel loro Paese. "Sarebbe un caso molto grave", ha commentato il ministro Lorenzin.

Nel frattempo, a Trento, il ministero della Salute ha inviato ispettori, esperti della malattia e della sua trasmissione attraverso le zanzare. Dal canto suo l’ospedale Santa Chiara ha già provveduto ad inviare a Roma e a consegnare ai Nas una relazione sull’accaduto, nella quale si esclude la presenza della malaria sul territorio trentino. Non solo: l’ospedale, dopo i primi accertamenti, si era affrettato a sottolineare che nella somministrazione delle terapie erano stati utilizzati materiali monouso e non erano state eseguite trasfusioni.

Fondamentale dunque capire quando la piccola potrebbe aver contratto la malattia, cercando di fissare dei confini - per quanto possibile - al periodo di latenza. Da registrare intanto la posizione della comunità scientifica in generale, che guarda con maggiore convinzione all’ipotesi di un caso di sfortunato contagio per puntura di zanzara che le avrebbe causato una “malaria da baglio” (con la zanzara vettore trasportata da paesi tropicali da qualche viaggiatore). Non se lo spiegano altrimenti.

Ulteriori approfondimenti saranno poi compiuti anche sul primo accesso al pronto soccorso del Santa Chiara, dal quale la piccola era stata dimessa il 31 agosto, nonostante la febbre altissima persistente dal 28. Bisognerà stabilire se un ricovero in quell’occasione avrebbe potuto o meno dare la possibilità di individuare più tempestivamente la malattia e praticare in maniera più efficace le cure del caso. Resta comunque il fatto che la malattia difficilmente poteva essere compresa nel ventaglio delle diagnosi, non essendo la piccola reduce da viaggi all’estero ma da una vacanza a Bibione con la famiglia.

Claudio Canzone

Fonte foto: agi.it


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