Cittadella regionale: per trovare gli uffici occorre il GPS o Google maps
Cronaca Calabria

Cittadella regionale: per trovare gli uffici occorre il GPS o Google maps

sabato 21 novembre, 2015

Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO, 21 NOVEMBRE 2015 - Recentemente dalla stampa abbiamo appreso, che tra dicembre 2015 e gennaio 2016, saranno ufficialmente inaugurati i nuovi uffici regionali della Cittadella di Germaneto a Catanzaro. L’annuncio è stato dato dal governatore della Calabria Mario Oliverio ai giornalisti proprio durante una conferenza stampa nei nuovi locali di Germaneto. Sicuramente, quindi, ci sarà un immancabile rinfresco con un costo a carico dei calabresi. Ora mi domando, se non sarebbe meglio utilizzare i soldi pubblici, per far si che coloro che si recano nei nuovi locali, non si trovino a girovagare, come accaduto ieri al sottoscritto alla ricerca degli uffici.  [MORE]

Ed infatti ciò che si nota e che stona è che se da un lato la cittadella regionale, costata molto più di cento milioni di euro, pare un’opera del Bernini, con marmi e marmetti a bizzeffe ed altri materiali sopraffini, alla faccia delle sedi delle regioni del Nord Italia (ma si sa i calabresi sono ricchi ed hanno un reddito pro capite che supera quello degli abitanti del Trentino, del Friuli Venezia Giulia o del Veneto), dall’altro, ci si è dimenticati, oltre che degli archivi (magari continueranno i vecchi contratti di fitto con ulteriore esborso di denaro pubblico ?) evidentemente perché i soldi pubblici stanziati si erano finiti, delle opere e rifiniture piccole ma essenziali ed efficaci, che sicuramente sarebbero costate poche migliaia di euro, ovvero la posa in opera di segnaletica identificativa e direzionale, fatta di legende, totem, percorsi (tipo per esempio il policlinico di Catanzaro loc. Germaneto), che facilmente indirizzino l’utente presso i vari dipartimenti e gli uffici.

Ed allora, quindi, gli utenti dopo una inutile fila ed una inutile operazione svolta all’entrata (atteso che non viene rilasciato alcun pass) per lasciare alle guardie giurate i loro dati anagrafici, chiedono lumi a tali volenterosi operatori, che cercano per quanto possibile di indirizzare i malcapitati agli uffici. Ma per quanto gli stessi si sforzino, gli utenti senza alcuna visiva indicazione, non possono fare altro che vagare, un po’ come nell’Inferno di Dante, nell’enorme – mastodontica (i locali di tutti i piani sono utilizzati o alcune aree, per come mi è sembrato, sono da completare?) “casa dei calabresi”, da un piano all’altro e da un ascensore all’altro. Ma vi è di più !. Nel caso specifico (ma lo stesso riguarda vari dipartimenti e settori), mi dovevo recare al protocollo del Dipartimento Salute, all’epoca esistente presso la vecchia struttura dell’assessorato di via Buccarelli.

Dopo essere stato indirizzato, per errore, al secondo e terzo piano, ritornato alla “base” ovvero all’entrata, venivo indirizzato al protocollo generale, che rimane all’esterno dell’edificio. Chiedevo lumi e mi veniva risposto che vari dipartimenti non hanno più il loro protocollo, ma che esiste un unico ufficio protocollo, che poi “smista” le varie richieste. Di buona lena ed elettrizzato dalla lieta novella, mi recavo di corsa, cercando di recuperare il tempo perduto ad ammirare ascensori, corridoi ed addetti alle pulizie, verso la “terra promessa” e qui viene il bello. Dopo aver incontrato altri compagni di avventura – disavventura, con i quali si faceva sommessamente e garbatamente notare che non esisteva nessuna segnaletica nell’intero edificio ed aver ricevuto con sguardi significativi, la solidarietà degli impiegati del settore protocollo, presentavo ad una addetta la mia pratica, richiedendo il numero di protocollo. La stessa timbrava la mia copia, ma non mi forniva alcun numero di protocollo, con la giustificazione da ricercare proprio nella “vergognosa” organizzazione del servizio, sicuramente pensata da qualche genio, non si sa se politico o appartenente alla burocrazia – dirigenza regionale, che di fatto fa confluire gli utenti che devono protocollare in vari dipartimenti tutti in quell’unico ufficio, con immaginabili conseguenze sulla organizzazione del lavoro da parte degli impiegati. Nonostante ciò, non mi perdevo d’animo e chiedevo, per non ritornare nuovamente sul luogo del misfatto, il numero di telefono, affinchè nei giorni seguenti mi venisse comunicato il tanto agognato numeretto.

La solerte impiegata, sconsolata da “questo colpo basso”, mi confessava che, udite udite, il protocollo generale non è fornito di telefono e mi forniva altro numero di non meglio identificato ufficio del Dipartimento Salute, cui telefonare, sempre se qualcuno risponda all’apparecchio, per conoscere a chi è stata assegnata la pratica. Ora la domanda che mi pongo è: come farà l’impiegato che mi dovrà dare lumi, senza che gli possa fornire il numero di protocollo e solo con il nominativo, “recuperare e rintracciare“ la pratica tra le migliaia arrivate ?.

Ciò non è dato sapere. Alchimie e magie in salsa calabra !. Ciò che sconcerta in tale “ignobile” storia, è la totale approssimazione e superficialità politica ed amministrativa di un trasferimento degli uffici, avvenuto per motivi esclusivamente di apparenza politica, effettuato in tutta fretta e furia nel mese di Settembre, senza peraltro che gli impiegati fossero messi in grado di poter operare, atteso ed è cosa risaputa, dell’assenza di linee telefoniche (che per l’ufficio protocollo continua in modo imperterrito) e senza internet, comunicazioni sistemate soltanto in un secondo tempo, ovvero come pare, solo quando ci si è accorti che non si potevano pagare gli stipendi !. Tralasciando la “vergogna” dei parcheggi distanti dall’entrata (ma chi li ha progettati non ha pensato a farli interrati almeno per le autovetture ?), che lasciano impiegati ed utenti totalmente alla mercè degli agenti atmosferici, con conseguenze facilmente intuibili (a quando i lavori dei tunnel che permetterebbero quantomeno di arrivare alla cittadella con gli abiti asciutti e non zuppi fradici?). Quello che chiedo in nome degli utenti, che subiranno ahimè la stessa sorte del sottoscritto e di tanti altri è che al più presto, magari risparmiando o eliminando del tutto il costo dell’imminente rinfresco, o magari attingendo da una colletta “volontariamente offerta” dai consiglieri regionali, detraendo qualcosina dai loro lauti e scandalosi compensi, siano effettuate tutte quelle operazioni amministrative, atte ad eseguire i lavori di fornitura e posa in opera della segnaletica identificativa e direzionale della “nuova e costosa casa dei calabresi”.

Notizia segnalata da (Avv. Massimo Gualtieri)


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