Emergenza ambientale in Calabria
Cronaca Calabria

Emergenza ambientale in Calabria

sabato 29 maggio, 2010

Lettera aperta indirizzata al Governatore e all'Assessore all'Ambiente della Regione Calabria da Giuseppe Cutano, ingegnere ambientale e collaboratore dell'Associazione MeteoWeb ONLUS

Egr. Presidente Scopelliti e Egr. Assessore Pugliano,

innanzitutto mi complimento con voi per il vostro nuovo incarico e vi faccio un grande in bocca al lupo, poichè la Calabria ha veramente bisogno di un nuovo corso.
Non so se leggerete questo lettera, ma se così fosse spero di non rubare troppo tempo del vostro prezioso lavoro. Desiderei presentarmi brevemente, sono Giuseppe Cutano, uno dei tanti figli di Calabria sparsi per il mondo. Attualmente risiedo in Valle d'Aosta e sono ingegnere ambientale da alcuni anni, dopo la laurea presso il Polictenico di Torino. [MORE]Nonostante il mio lavoro mi tenga lontano dalla mia amata terra, ho la possibilità di trascorrere qualche giorno all'anno fra parenti ed amici in Calabria.

Visto il mio percorso di studi e la mia provenienza potrete capire quanto tenga alla tematica di cui, in particolare l'Assesore Pugliano è titolare. La mia lettera vuole essere una sorta di denuncia/appello di quello che tutti i calabresi sono a conoscenza e cioè del grave stato di degrado ambientale della nostra regione e dunque mi permetto di rivolgermi direttamente a voi poichè ho veramente fiducia in questa nuova giunta.

Appassionato di montagna e natura, ogni volta che scendo in Calabria, mi addentro per le campagne e i boschi vicino alla mia zona d'origine (Piana di Gioia Tauro) e con grande ramamarico noto una grande quantità di veri e propri delitti ambientali, con gravi rischi per la salute umana. Nei torrenti viene sversato di tutto, da prodotti tossico-nocivo a rifiuti di ogni genere. Durante la tesi, collaborando con la Provincia di Reggio Calabria, mi sono occupato del Parco Nazionale d'Aspromonte, quindi conosco abbastanza bene la realtà. Un gioiello stuprato dall'uomo. Spero vivamente nel vostro impegno, poichè la normativa esiste e sono convinto che un controllo più oculato del territorio possa dare buoni risultati.

Logico il percorso è difficile e deve necessariamente passare per una cultura e coscienza ambientale, che forse ad oggi non è ancora radicata. Sia ben chiaro che non sono un ambientalista integralista, anzi sono anche a favore di uno sviluppo sostenibile della regione che garantisca un tenore di vita buono anche ai cittadini, ma questo deve necessariamente passare per un ambiente sano.

Probabilmente abitare in una regione come la Valle d'Aosta, dove l'ambiente è considerato fra le priorità, anche per via del turismo, mi spinge ad essere attivo su questo campo. Sicuramente è noto anche a voi, che oltre alla sicurezza sanitaria dei cittadini, l'ambiente è un bigliettino da visita per i turisti che visitano la nostra bella terra. Le assicuro che trovare rifiuti nelle aree protette calabresi non è sicuramente un bel vedere, per il turismo che nel 2010 è sempre più esigente di qualità e servizi. Ormai l'ambiente è un punto fondamentale per tanti tour operator e guide, che dirottano le proprie scelte verso località maggiormente virtuose dal punto di vista ambientale. Ripeto la cosa però prioritaria, a mio mio modesto avviso sono, allo stato attuale, le condizioni di inquinamento che possono provocare danni alla salute umana.

E' uso comune di molti prelevare acque da pozzi, ma a volte penso di come possa essere rischioso ciò, sapendo quello che accade in prossimità dei suoli che raggiungono la falda. L'opinione pubblica e dei media si concentra sulle coste, ma c'è anche il cuore della Calabria, la vera ricchezza della regione che è in pericolo. Non voglio farvi perdere altro tempo, anche se su questo argomento ci sarebbe da scrivere molto.
Vi volevo infine anche segnalare, un caso, che non è di competenza esclusivamente dell' assesorato all'ambiente, ma ha comunque ricadute sulla tematica. Sul torrente Vacale, in prossimità della SP.46 che collega Meliccucco (RC) con Rizziconi (RC), c'era un ponte, che durante l'evento alluvionale del dicembre 2008, dove tralaltro durante il crollo ha perso la vita un mio cugino, ora c'è il vuoto da due anni.

Ora i molti automobilisti sono costretti a vagare per le campagne senza nessuna indicazione, causando traffico e inquinamento, ma la cosa peggiore è che molti automobilisti guadano il torrente con le auto, lasciando immaginare le conseguenze per il torrente e la sua fauna. Sono anche cosciente che gli automobilisti dovrebbero allungare di 6 km, per seguire la strada che unisce le due sponde.

Chiudo qui la mia mail e mi scuso per essermi dilungato, ma l'argomento mi tocca molto e spero di poter nutrire nuovamente fiducia per l'avvenire di questa terra, visto che ultimamente ho visto le cose peggiorare e non migliorare.
Sono cosciente che il vostro compito non sarà facile, tutt'altro, ma mi auguro che questa volta le speranze dei calabresi non siano nuovamente disattese.

Ringraziandovi per l'attenzione vi auguro di cuore buon lavoro.


Autore
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