Gaza, Onu: "I combattimenti devono cessare ora". Israele e Hamas valutano la proposta di tregua
Estero Sicilia

Gaza, Onu: "I combattimenti devono cessare ora". Israele e Hamas valutano la proposta di tregua

venerdì 25 luglio, 2014

 GAZA, 25 LUGLIO 2014 – Le condizioni sulla Striscia di Gaza sono sempre più drammatiche, continua a crescere il numero delle vittime e si presentano sempre più numerosi crimini di guerra. La tragedia della scuola colpita ieri dai razzi è stata la goccia che ha fatto arrivare la proposta di una tregua umanitaria da parte del segretario di Stato americano, John Kerry. La tregua dovrebbe iniziare domenica e durare una settimana.

Per la prima volta Hamas sembra essere conciliante con la proposta, almeno in linea di principio. Quello che blocca la completa disponibilità di Hamas è una clausola inserita nella bozza di Kerry, che prevede che l’esercito israeliano, durante questa settimana, rimanga nel territorio palestinese e questo risulterebbe essere comunque una minaccia. I vertici israeliani si dovrebbero incontrare invece nel pomeriggio per discutere della proposta.

Nelle intenzioni del segretario americano c’è la costituzione, in questa settimana, di un tavolo di trattative in cui poter studiare una più ampia intesa per una tregua permanente con l’ausilio dell’Egitto. L’incontro dovrebbe svolgersi al Cairo e garanti per le parti sarebbero Usa, Onu e Ue, così che ognuno veda difesi i propri interessi, e quindi la fine dell’invasione di Gaza e la ricostruzione dei danni per Hamas, e lo smantellamento dei tunnel e il disarmo del movimento islamista per gli Israeliani.[MORE]

Il segretario dell’Onu lancia ancora un appello. “I combattimenti devono cessare ora. Tutte le parti devono rispettare i loro obblighi in base al diritto umanitario internazionale”. La situazione non è più sostenibile, ormai sono più di 800 le vittimi di questi scontri. Poi riguardo l’attacco alla scuola dell’Unrwa, in cui ci sono stati trovati almeno 17 morti, la gran parte bambini, e 200 feriti, l’Onu sottolinea di non sapere chi è stato l’artefice e che le circostanze non sono ancora chiare.

Michela Franzone


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