Grillo vs Napolitano: «Quello di Capodanno sarà il suo ultimo discorso da Presidente»
ROMA, 26 DICEMBRE 2013-Una nuova offensiva nei confronti del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunta nel giorno di Natale dal blog di Beppe Grillo. Il leader ha raccontato, con un misto di ironia e provocazione, la “favola” dell’attuale Capo dello Stato. Un attacco frontale destinato ad innescare molte polemiche. «Oggi e' Natale, tempo di favole - esordisce Grillo - C'era una volta.... un re, direte voi. No, c'era un presidente della Repubblica. In quel Paese la monarchia non esisteva da tempo».
«Questo presidente era un uomo molto anziano, con le fattezze di un re scomparso. Il suo portamento, nonostante l'incedere dell'eta', era regale, altero. Pur non essendo un re, regnava come un re. Viveva in una reggia che superava per sfarzo i palazzi dei reali d'Europa - continua Grillo - Come un regnante nominava i suoi primi ministri, sempre pero' con il massimo rispetto delle istituzioni repubblicane, da lui perfettamente incarnate. La vita del presidente si era svolta da sempre nei palazzi del regno, pardon della Repubblica, sin dalla sua giovinezza. La sua presenza in quei luoghi datava ad anni lontani quando la maggior parte dei suoi sudditi, pardon cittadini, non erano ancora nati e regnava su tutte le Russie un tiranno di nome Stalin che, per alcuni, era un sincero democratico».[MORE]
«Il vecchio signore era una presenza intramontabile. Rassicurante. La parola del presidente era sacra, inviolabile, non poteva essere udita dai magistrati. Quando cio' accadeva e una sua conversazione con un indagato veniva registrata, il presidente faceva cancellare i nastri. Il suo nome, come quello di Dio, non poteva essere nominato invano neppure nelle assise parlamentari - prosegue ancora - Il presidente non aveva data di scadenza, pur prevista nella Costituzione, e si faceva rieleggere, per il bene del Paese. Alla sua seconda rielezione contribui' un signore pluri indagato, pluri processato, che venne condannato in via definitiva e poi allontanato dal Senato».
«Ogni anno a Capodanno, da tempo immemore, il presidente faceva un discorso al popolo. Questa tradizione si ripete forse l'ultima volta». «A gennaio lo aspetta una richiesta di impeachment per la sua decadenza. - si legge ancora sul blog di Grillo - Un atto spiacevole verso chi ha dedicato la sua intera esistenza alla patria. Un atto da parte di una forza politica a lui forse ignota, della cui presenza non si era accorto, il presidente non sentiva infatti i boom». «L'impeachment -conclude- e' un atto d'amore per consentirgli di godere un meritato riposo con la sua famiglia e di trascorrere serene giornate sulle panchine del Pincio con dei vecchi amici.
Chissa' se ringraziera'. Merry Christmas, mister President».
Davide Scaglione
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