Il necessario sguardo d'insieme tra laici e Chiesa
Fantasticherie del cuore Calabria

Il necessario sguardo d'insieme tra laici e Chiesa

mercoledì 8 febbraio, 2017

Il fedele laico deve sempre fortificare la sua spiritualità, scudo potente nel quadro delle attività sociali nelle quali svolge la sua azione quotidiana. Come sempre le indicazioni provengono dal Vangelo.[MORE]

È proprio per questo che il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa diventa strumento essenziale di verifica, decifrando la realtà in ogni suo campo e contestualizzando la Parola di Cristo. Al punto 545 si legge: “I fedeli laici sono chiamati a coltivare un’autentica spiritualità laicale, che li rigeneri come uomini e donne nuovi, immersi nel mistero di Dio e inseriti nella società, santi e santificatori”. Le difficoltà attuali in campo economico, sociale e politico, in ogni parte del mondo, richiedono con impellenza una partecipazione umana più capace di leggere la storia alla luce del mistero di Dio.

Bisogna crederci e non cadere nel relativismo vigente, da sempre attento a chiudere i ponti che legano lo spirito di Dio alle azioni degli uomini, senza scorciatoie o “costruzioni abusive” dello spirito, predisponendo ogni individuo ad una attenta formazione personale. Chiaro il punto 546: “I fedeli laici devono fortificare la loro vita spirituale e morale, maturando le competenze richieste per lo svolgimento dei propri doveri sociali”. Approfondire le proprie motivazioni interiori ed acquisire uno stile adeguato, in relazione al proprio ruolo sociale o politico, diventa così un percorso di istruzione stabile e attivo. Un impegno chiaro e diretto ad armonizzare le tante articolazioni della vita con la luce essenziale della fede.

È fuori da ogni verità tenere in piedi due vite parallele, come spesso succede nella nostra realtà sociale. Non può la “vita spirituale” esistere, con i suoi valori, particolarità e occorrenze, senza fondersi con la “vita secolare”, fatta di famiglia, lavoro, politica, rapporti sociali, relazioni culturali, ecc. Il tutto, per il credente che deve incidere sul benessere della società in modo equo e responsabile, deve comprendere una autentica attinenza alla Parola; la rievocazione liturgica del Mistero cristiano; la devozione personale; un’esperienza ecclesiale credibile, sempre arricchita e guidata dalla presenza di un direttore spirituale; il persistente impegno alla formazione; l’esercizio delle virtù sociali.



Egidio Chiarella
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