Il Pd scaligero pone 9 domande al sindaco Tosi, come Repubblica fece con Berlusconi
Politica Veneto

Il Pd scaligero pone 9 domande al sindaco Tosi, come Repubblica fece con Berlusconi

mercoledì 9 aprile, 2014

VERONA, 9 APRILE 2014- Il Pd scaligero, da sempre molto critico sull’amministrazione Tosi a Verona, non ha perso l’occasione per andare contro il sindaco di Verona dopo lo scandalo scoppiato a seguito della puntata di Report. Ecco le 9 domande pubbliche poste da Franco Bonfante e Michele Bertucco, rispettivamente consigliere regionale e comunale.

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1. Perché si è servito di due personaggi come Sergio Borsato e Massimo Giacobbo nell'operazione – poi rivelatasi controproducente visto che hanno portato al sindaco una versione parziale dei fatti realmente accaduti, - tesa esclusivamente a creare i presupposti della diffamazione e delegittimare l'inchiesta di Report?

2. Perché a distanza di giorni dall'anticipazione della trasmissione Report non ha ancora chiarito la natura dei suoi rapporti con Massimo Giacobbo, l'uomo che riprende con la telecamera nascosta il giornalista di Report? è singolare che Tosi non l'abbia nominato nel corso della sua conferenza stampa, lo voleva tutelare? e perché?


3. Era a conoscenza che Massimo Giacobbo si è presentato per aiutare imprenditori in difficoltà in nome di rapporti privilegiati con la sua corrente politica e con Lei in particolare? che Giacobbo vantava rapporti privilegiati con la società regionale Veneto Sviluppo con manager a lei vicini, e che avrebbe poi cercato di spillare 400 mila euro ad un imprenditore in difficoltà in cambio di un finanziamento di 1,5 milioni di euro? che i 400 mila euro sempre secondo Giacobbo sarebbero dovuti tornare alla politica? Sui fatti esisterebbe una denuncia molto circostanziata.

4. Se è vero che ha avuto contatti nel corso delle cene elettorali con esponenti della famiglia Giardino, i cui rappresentati avrebbero partecipato in qualità di imprenditori a un summit di mafia tenutosi a Crotone nel corso del quale secondo quanto emerso dalla trasmissione di Report i boss avrebbero parlato di un accordo elettorale con la Lega Nord?

5. Qual è la natura dei rapporti con gli altri imprenditori crotonesi presenti alle cene elettorali? corrisponde al vero che si è parlato di appoggio elettorale in cambio di appalti e assunzioni presso un'altra società partecipata, la Serit, che veniva indicata come camera di compensazione?


6. Se corrisponde al vero che nel corso delle cene elettorali sono stati raccolti fondi in nero per la campagna elettorale del suo assessore Marco Giorlo. Perché, se niente di tutto quanto detto dalla trasmissione trova fondamento, ha accettato le dimissioni di Giorlo?

7. Qual è la natura dei suoi viaggi a Crotone , con persone a nome della sua fondazione politica, e in particolare qual è la natura dei contatti con l'imprenditore Raffaele Vrenna, giudicato dal capo della Dda di Catanzaro un imprenditore "border-line", e nipote del reggente dell'omonima cosca che come emerge da inchieste giudiziarie è in grado di determinare i risultati elettorali?

8. Se è vero che niente è stato corrisposto per l'uso della Gran Guardia da parte della signora Barbara Pinna, chiediamo di sapere i motivi che l'hanno spinta ad elargire tale beneficio ben sapendo che in questo modo avrebbe messo in una situazione di grave difficoltà e inopportunità il comandante della guardia di finanza di Verona e se è a conoscenza di chi tra Fiera, e Accademia delle belle arti, entrambe partecipate dal Comune, abbia contribuito per 50 mila euro, e se effettivamente a fronte di un servizio erogato la cifra è stata pagata.

9. Vuole finalmente pubblicare i nomi dei finanziatori della sua fondazione e della sua ultima campagna elettorale, così da tener fede ai ripetuti propositi di trasparenza?

Federica Sterza

 


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