Istat: aggiornamento degli indicatori dell'indice dei prezzi al consumo
Economia Campania

Istat: aggiornamento degli indicatori dell'indice dei prezzi al consumo

venerdì 2 febbraio, 2018

ITALIA, 2 FEBBRAIO 2018 - Ogni anno l'Istat rivede l'elenco dei prodotti che costituiscono il paniere di riferimento nella rilevazione dell’indice dei prezzi al consumo. L’aggiornamento risulta necessario per rispondere prontamente ai cambiamenti delle abitudini di spesa delle famiglie, dell'evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma di quei prodotti che sono ormai ritenuti consolidati. [MORE]

Nell’anno appena iniziato si è verificata una vera rivoluzione: telefonia pubblica, lettore mp4 e canone rai sono usciti dal paniere, sostituiti da avocado, mango, lavasciuga, robot e vini liquorosi. Il canone Rai è assimilato a una tassa e non più legato all'acquisto di un servizio e la cabina telefonica è stata sostituita dall’uso sfrenato dei cellulari.

La principale novità del 2018 è l'utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) dei beni per la cura della casa e della persona, provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati).
"Utilizzeremo milioni di dati - spiegano i tecnici - su singole transazioni. L'utilizzo dello scanner non è marginale. E' un cambiamento importante che apre alla produzione di statistiche derivate".

Nel paniere utilizzato nel 2018 per il calcolo degli indici NIC, misurazione a livello dell’intero sistema economico, e FO, riferito alle famiglie di operai e impiegati, figurano 1.489 prodotti elementari (1.481 nel 2017), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati. Per il calcolo dell'indice IPCA, indice dei prezzi armonizzato a livello europeo, viene impiegato un paniere di 1.506 prodotti elementari (1.498 nel 2017), raggruppati in 923 prodotti e 408 aggregati.

Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l'inflazione passano da 706.500 a oltre 4.500.000 e provengono da una pluralità di fonti: 461.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153.000 direttamente dall'Istat; 3.840.000 tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.

 

 Fonte immagine Istat

Claudia Cavaliere


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