L'Alfabeto della fede: Pazienza e Peccato
Parola e Fede Lazio

L'Alfabeto della fede: Pazienza e Peccato

giovedì 19 ottobre, 2017

Cari lettori, continua il nostro cammino di approfondimento con la rubrica "l'alfabeto della fede". Le parole che prenderemo in esame oggi sono: Pazienza e Peccato. Inoltre, vi ricordo che potete leggere sempre su InfoOggi i numeri precedenti della InfoOggi i numeri precedenti della rubrica. [MORE]

PAZIENZA

La pazienza è la virtù, o la fortezza dello Spirito Santo, che agendo in noi, ci fa vivere ogni sofferenza, ogni dolore, ogni contrasto, ogni difficoltà, ogni insulto, ogni croce, facendone un sacrificio gradito al Signore. La pazienza è anche il frutto della mitezza, che è affrontare la vita in ogni sua manifestazione conservandola sempre e comunque nella volontà del Padre. In Dio la pazienza è la sopportazione di ogni insulto, ogni disprezzo a Lui arrecato dagli uomini, con i loro peccati, in vista della conversione e del pentimento. La pazienza del Signore è Cristo Crocifisso. Guardando Lui, ogni uomo sa quanto è grande la pazienza di Dio nell’attendere che l’uomo si converta. Tutta la sofferenza di Gesù fisica e spirituale è data per la nostra salvezza.

PECCATO

Il peccato è la trasgressione della Legge del Signore. Una verità va necessariamente detta sul peccato. Esso non è un atto puramente giuridico, ma essenziale. Ogni peccato modifica essenzialmente anima, spirito, corpo dell’uomo. Lo modifica essenzialmente perché dalla vita lo conduce nella morte e in essa rimane. Un esempio può illuminarci. Prendiamo del grano. Poniamolo sotto la macina. Si mette grano, esce farina. Come la farina non può ritornare più ad essere grano, perché è avvenuta nel grano una modifica sostanziale, così l’uomo, messo sotto la macina del peccato, mai più potrà ritornare ad essere l’uomo di prima. È divenuto farina umana. Chi può far ritornare l’uomo nuovamente uomo è solo il suo creatore. Colui che lo ha fatto, lo dovrà ricreare. Solo Dio lo può. Ma Dio lo fa, nel pentimento, e per mezzo di Cristo, ricreando l’uomo per mezzo del suo Santo Spirito. L’uomo si pente del suo peccato e chiede al Signore che lo rinnovi con una nuova creazione in Cristo, per mezzo dello Spirito. Se noi invece pensiamo che il peccato sia solamente un fatto esterno all’uomo, un mero evento giuridico, di una legge trasgredita, nulla abbiamo compreso del peccato. Il peccato è vera macina che ci riduce in morte eterna. Questa la sua verità. Solo nutrendoci di Cristo, del suo corpo e del suo sangue, possiamo ritornare in pienezza di vita.

Don Francesco Cristofaro


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