Migranti, Maroni scrive ai prefetti: "Stop alle assegnazioni in Lombardia"
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Migranti, Maroni scrive ai prefetti: "Stop alle assegnazioni in Lombardia"

martedì 9 giugno, 2015

MILANO, 09 GIUGNO 2015 - Dopo le polemiche sollevate dalla Lega e dai governatori del Nord sulla questione dell’accoglienza migranti, il premier Matteo Renzi dal G7 ha risposto commentando: «Inviterei tutti a recuperare il buon senso. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando». Il presidente del consiglio ha poi promesso incentivi ai comuni che accolgono i migranti: «incentivi anche nel patto di stabilità, a quei comuni che ci danno una mano nel gestire l'accoglienza dei migranti». Ma il governatore della Lombardia Roberto Maroni, come annunciato, ha scritto ai prefetti. «Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza», si legge nella lettera dell’ex segretario della Lega. [MORE]

«Secondo i dati resi noti dal Viminale nei giorni scorsi, la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza. Ricordo poi che in Lombardia vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in cerca di lavoro. È quindi impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione», prosegue il governatore.
In conclusione Maroni scrive: «L’eccezionale afflusso di cittadini stranieri sul nostro territorio, a seguito degli sbarchi sulle coste italiane, impone una gestione molto attenta del fenomeno migratorio. La soluzione al problema dell’immigrazione clandestina, componente preponderante anche dell’ondata di arrivi di quest’anno, resta il blocco delle partenze dalle coste africane, attraverso il coinvolgimento dell’Ue, dell’Onu e di tutta la comunità internazionale».
Dichiarazioni queste che stridono con le parole che lo stesso Maroni pronunciò nel 2011, quando era ministro dell’Interno: «Abbiamo individuato dei luoghi in tutte le regioni escluso l'Abruzzo sia per i profughi, sia per i clandestini. E' un'emergenza grave che richiede la solidarietà e il concorso di tutte le regioni, credo che gli atteggiamenti di rifiuto che sorgono ovunque si individui un luogo dove accogliere i clandestini non possono essere giustificati».

Affida ancora una volta il suo commento ad un post su Facebook, invece, il leader della Lega Matteo Salvini, che invita tutti a telefonare ai prefetti e a protestare direttamente con loro, allegando anche i numeri da chiamare.

«Trovo questa proposta demenziale: concedere ai sindaci la deroga del patto di stabilità interno per i clandestini, e non per i bimbi e di disabili scatenerebbe lo scontro sociale», ha poi detto bocciando il piano del Governo. «Da anni centinaia di sindaci chiedono una deroga al patto di stabilità interno per poter aiutare i disabili, gli anziani, i bambini. Un piano così, se venisse fatto, scatenerebbe lo scontro sociale», ha concluso il leader del Carroccio.

Il Viminale

Dopo la risposta del premier Renzi alle polemiche, arriva anche quella del Viminale che sta lavorando anche alla creazione di 'hub' regionali e centri di accoglienza a grande capienza dove fare lo screening dei migranti prima di smistarli in strutture più piccole: «Il piano di distribuzione va avanti nonostante gli altolà dei governatori di Lombardia, Veneto e Liguria. I trasferimenti dai luoghi di sbarco sono in corso, anche se a rilento per le difficoltà incontrate da diverse prefetture. Ieri sono partiti i primi pullman dall'agrigentino verso Rovigo, Treviso e Belluno, in Veneto. Per quanto riguarda il dove accogliere i migranti l'ipotesi delle caserme per ora resta sullo sfondo, di riserva: la Difesa ne ha offerto 12 dismesse, ma dovrebbero essere sistemate».

La risposta dei prefetti

«I prefetti della Lombardia non rispondono certo al governatore, con tutto il rispetto per Maroni: e' una materia di competenza dello Stato e i prefetti si attengono alle direttive che arrivano dal ministero dell'Interno e dal governo», ha commentato con l'Agi Claudio Palomba, presidente del Sinpref, associazione sindacale dei funzionari prefettizi. «Se vengono chiamati ad accogliere un certo numero di migranti i prefetti non possono tirarsi indietro. La nostra è una posizione chiara e netta, il nostro rapporto giuridico e funzionale non può essere con i singoli amministratori: in presenza di un invio, siamo tenuti a provvedere alla sistemazione, certo in una attività di logica mediazione e con l'aiuto dei sindaci», ha spiegato Palomba. (fonte: AGI)

[foto: rainews.it]

Antonella Sica
 


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