Niquità del sistema sanitario nazionale, Bova pronto alla mozione in consiglio regionale
Riceviamo e pubblichiamo
03 SETTEMBRE 2015 - Una questione di civiltà, di giustizia sostanziale e di redistribuzione dei carichi fiscali nazionali. Di più, la cartina di tornasole dell’atteggiamento concreto che il governo centrale assumerà nei confronti dell’eterna questione meridionale e all’interno di essa, della vicenda ancor più particolare della Calabria. La sanità, i livelli di assistenza minimi, l’emigrazione sanitaria di fatto forzata con l’enorme spesa che ciò comporta. [MORE]
Una situazione che ha portato il consigliere regionale dei Democratici e Progressisti, onorevole Arturo Bova, a “rompere gli indugi e annunciare sin d’ora la presentazione di una mozione in Consiglio regionale che impegni la Giunta a fare tutto quanto è nei suoi poteri per invertire le devianze e iniquità del sistema sanitario nazionale”. La sanità e le politiche sanitarie calabresi ‘strette nel rapporto non certo facile tra il commissario Massimo Scura e il presidente della giunta regionale Mario Oliverio, un tema, le politiche sanitarie calabresi, che sarà uno dei temi al centro della prossima conferenza Stato Regioni.
Una battaglia, dicevamo, per la quale è necessaria una forza politica maggiore. Perciò, “cercherò di trovare appoggio – continua Bova - in questa battaglia di diritto e civiltà, oltreché di equità sociale, in tutte le forze politiche presenti in Parlamento”. Arturo Bova si rivolge, dunque, prima al presidente Oliverio, “al Presidente Mario Oliverio dico solo che questo è forse il punto principale da discutere nella tanto attesa conferenza dei Governatori del Sud – e poi al Commissario Scura e al Consiglio regionale”, ai quali, il consigliere regionale catanzarese “rendo invece noto che se non si dovessero adottare i giusti correttivi, non esiterò un istante a impugnare davanti alla Corte Costituzionale qualsiasi legge, caratterizzata da iniquità e ingiustizia, adottata in materia di riordino del Sistema Sanitario”. Una presa di posizione forte alla quale Arturo Bova si è deciso dopo aver costatato che “i criteri utilizzati nella ripartizione della spesa sanitaria nazionale sono estremamente iniqui e fortemente pregiudizievoli per le Regioni del Mezzogiorno.
Lo sono così tanto da rendere, a mio modesto avviso, incostituzionale l’intero sistema di ripartizione perché fortemente lesivo di diritti fondamentali, e costituzionalmente tutelati, quale quello alla Salute oltreché il principio di uguaglianza tra i cittadini. Ancora una volta si ripropone la sperequazione di trattamento tra Sud e Nord. Basterebbe, infatti, soltanto far caso ad alcuni dati statistici inconfutabili, adottati tanto dal Ministero della Salute quanto dall’Istat.
Mi riferisco, ad esempio, al numero di malati cronici: in Calabria ve ne sono 100 mila delle patologie più diffuse in più rispetto alla media nazionale. Eppure riceviamo risorse per un importo pari a 2.200 euro per ogni malato contro i 3.169 pro capite elargiti alla Valle d’Aosta. Ma importi analoghi ci sono in altre realtà settentrionali che, al pari della Valle d'Aosta, ne hanno molti meno di noi. Potrei però continuare parlando di un indice di comorbilità, contemporanea presenza di più patologie a carico della stessa persona affetta da diabete, ipertensione, bronchite cronica ecc., nettamente superiore da noi, così come del fatto che a fronte di più malati cronici qui si effettuino un numero nettamente inferiore, la metà circa, di esami del sangue e strumentali e visite specialistiche.
Trovo quindi incredibile – aggiunge Bova - che i soldi pagati dai calabresi per sostenere tali analisi concorrano alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale e non già solo a quello regionale. Scusate, ma sembra il ritornello del cetriolo e dell’ortolano. Il nostro malato è pertanto costretto a non curarsi per mancanza di soldi e peggiora. Si deve quindi infine rivolgere ai centri di eccellenza del Nord, la famosa migrazione sanitaria con costi di 300 milioni di euro annui), i cui costi aggravano ancora di più il deficit sanitario regionale calabrese. Siamo poi la terra della dieta mediterranea, fondamentale per la prevenzione e la cura delle malattie, eppure non si fa alcunché per educare i cittadini a una sana alimentazione.
A riguardo sapevo e ho avuto modo di constatarlo anche oggi con il dottore Capilupi e al dottor Giacinto Nanci dell’associazione medica Mediass che ho incontrato ufficialmente, accompagnato da Tonino Tarantino del direttivo Pd di Catanzaro Lido. Capilupi – sottolinea Bova - è uno dei più stimati nutrizionisti italiani, autore di importantissime pubblicazioni scientifiche. Mi domando, quindi, se in passato chi ne aveva il dovere lo abbia mai consultato o, quantomeno, si sia adoperato per far capire l’importanza della dieta mediterranea? È pleonastico rimarcare – conclude il consigliere regionale - le ricadute di tutto ciò anche in termini di crescita dell’agricoltura e dunque dei livelli occupazionali della Calabria”.
(notizia segnalata da Massimo Pinna)
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