ROMA, 5 APRILE 2013- A quasi sei anni dall’omicidio di Chiara Poggi non ci sono ancora certezze su chi sia l’assassino. Unico indagato, l’ex fidanzato Alberto Stasi. Oggi il processo sbarca in Cassazione. Spetterà ai giudici della Suprema Corte stabilire se riaprire il caso o se assolvere definitivamente Stasi.[MORE]
L’ex studente bocconiano, oggi praticante in uno studio di commercialisti di Milano, è già stato assolto sia dal gup di Vigevano, sia dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano. Per anni Stasi è stato l’unico indagato dell’omicidio dell’ex fidanzata, uccisa il 13 agosto 2007 in casa sua. Con oggi si apre i terzo grado di giudizio. Né l’imputato né i genitori della ragazza saranno tuttavia in aula. Giuseppe e Rita Poggi sperano comunque che i giudici non archivino il caso, anzi, chiedono, attraverso il loro avvocato, che vengano effettuati nuovi esami mai disposti prima. In particolare i genitori di Chiara si chiedono perché non si sia mai analizzato il bulbo di capello trovato nella mano della figlia. Secondo la parte civile si tratta di un esame sofisticato che consentirebbe di individuare il Dna e avere qualche possibilità di rintracciare l’omicida. Esame che la famiglia Poggi avrebbe già chiesto di disporre nel ricorso e che secondo loro non venne mai eseguito “a causa di una banale dimenticanza”.
Federica Sterza
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