Pedofilia: cardinale Pell, mi difendero' da accuse "strenuamente"
Estero Lazio

Pedofilia: cardinale Pell, mi difendero' da accuse "strenuamente"

giovedì 29 giugno, 2017

SYDNEY, 29 GIUGNO - Si dichiara innocente e annuncia che si difendera' "strenuamente" dalle accuse il cardinale australiano George Pell, incriminato per pedofilia. Pell, prefetto degli Affari economici della Santa Sede, "tornera' in Australia il prima possibile per riabilitare il suo nome...ed e' ansioso di comparire in tribunale per difendersi strenuamente dalle accuse", si legge in un comunicato diffuso nella notte dall'arcidiocesi di Sydney. La notifica dell'incriminazione e' stata consegnata dalla polizia dello stato australiano di Victoria ai rappresentanti legali di Pell a Melbourne dove e' stato chiamato a comparire in tribunale il prossimo 18 luglio. L'Australia ha un trattato di estradizione con l'Italia ma non con il Vaticano. Questa mattina alle 8.30 nella sala stampa vaticana e' prevista una dichiarazione di Pell.[MORE]

"Si informano i giornalisti che il cardinale George Pell verra' questa mattina in Sala Stampa alle 8,30 per fare una dichiarazione", questa la scarna comunicazione diffusa alle 4,30 di questa notte dalla Sala Stampa della Santa Sede tramite un Allert. Gia' l'orario da' conto della gravita' del momento. 

Secondo il Sydney Morning Herald online, i reati contestati sono almeno tre, uno dei quali riguarderebbe uno stupro. 

Sulla base delle accuse formulate, Pell avrebbe avuto comportamenti molesti e "poco appropriati" nei confronti di due ragazzini all'interno degli spogliatoi di una piscina frequentata dai giovani di una parrocchia della sua diocesi. Oggi le vittime quarantenni intervistate dalla tv australiana hanno raccontato, a distanza di decenni, come quell'episodio custodito nel silenzio sia stato un macigno, un trauma, un passaggio negativo e angosciante del loro percorso evolutivo. Alcuni mesi fa i funzionari di polizia del distretto australiano di Victoria sono arrivati apposta a Roma per avere un colloquio con il cardinale. 

 Nel comunicato diffuso nella notte, Pell ha respinto con estrema decisione le accuse: "Non ho mai commesso sevizie sessuali su minori", ha ribadito, confermando l'intenzione di recarsi in Australia per l'udienza del tribunale, il prossimo 18 luglio, con l'intenzione "di difendere strenuamente la mia innocenza". In analoghe situazioni, pero', le condizioni di salute di Pell imposero di farlo testimoniare da Roma in teleconferenza. Il porporato ha fatto sapere che ha bisogno del nullaosta del suo medico per il viaggio, e ha aggiunto: "nullaosta che ho immediatamente richiesto".


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