Progetto "Extreme Energy Events" nelle scuole Calabresi
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Progetto "Extreme Energy Events" nelle scuole Calabresi

lunedì 27 maggio, 2013

CATANZARO, 27 MAGGIO 2013 - La scienza contemporanea su cui si fondano la civilizzazione e le conquiste del progresso, costituisce la base degli apprendimenti scolastici, rafforzati da metodologie sperimentali e da strumenti tecnologici di ultima generazione che creano modelli didattici innovativi ed aprono orizzonti e mete inaspettate. Su questo postulato si basa la proposta formativa/educativa della scuola calabrese postmoderna che verrà testimoniata dall’Istituto di Istruzione Superiore “Fermi” di Catanzaro Lido durante la Conferenza Stampa di presentazione dei risultati del progetto EEE (Extreme Energy Events), martedì 28 maggio 2013, alle ore 12.30, a Catanzaro Lido presso la sede dell’Istituto in Via C. Pisacane (Contrada Giovino), alla presenza del Direttore Generale USR Calabria, Francesco Mercurio, di Luigi Antonio Macrì, dirigente Scolastico del Fermi , di Alessandro Fantini, docente dello stesso Liceo e Responsabile del Progetto e di Marco Schioppa, docente di Fisica presso l’Università della Calabria, referente di progetto per conto del Centro Fermi di Roma (Gestore del Progetto), dell’I.N.F.N. ( Ist. Naz. Di Fisica Nucleare) – C.E.R.N. di Ginevra.

“È nell’ottica del futuro scientifico – dichiara Francesco Mercurio, Direttore Generale dell’USR Calabria - che si gioca la partita della formazione scolastica ed è quella a cui tende la Scuola calabrese per offrire un modello educativo di qualità sempre in linea con l’evoluzione dei tempi e adeguata alle esigenze e alle aspettative di studio e di di vita per i nostri studenti”. E’ in questo scenario che si presenta il progetto EXTREME ENERGY EVENTS (EEE): dopo quattro anni d’attesa, il 15 aprile u.s., sono arrivati “nell’Istituto Superiore “E. Fermi” di Catanzaro Lido dei “muoni”, cioè dei rivelatori di particelle cosmiche. Risale già, infatti, all’aprile 2009 l’ammissione del Liceo “Fermi”da parte del Centro Fermi di Roma - presidente prof. Antonino Zichichi - come partner del progetto che prevede la dislocazione nelle scuole maggiormente adeguate di tutto il territorio nazionale di rivelatori di muoni cosmici – per lo studio della radiazione di fondo dell’Universo. Al Progetto, per conto dell’Istituto hanno partecipato, con uno stage di perfezionamento presso i Laboratori di Fisica Nucleare del CERN di Ginevra, Francesco Di Pietro, già brillante studente ed ora universitario ed il prof. Alessandro Fantini , referente del progetto.

Ed è in quella sede, che i nostri hanno costruito dei propri rivelatori con l’ausilio di un qualificatissimo gruppo di ricerca internazionale composto da membri provenienti da altri Paesi oltre che dall’INFN di Bologna. Ora, dopo quattro anni, un gruppo di studenti dell’Istituto seguiti dal prof. Fantini, unitamente al gruppo di ricerca dell’INFN di Cosenza, guidato dal prof. Marco Schioppa renderà operativi i rivelatori. Grande soddisfazione esprime il Dirigente Luigi Antonio Macrì “È davvero una grande gioia poter avere a disposizione strumenti tecnologicamente così avanzati nel nostro Istituto e, quindi, nella nostra Regione. In tal modo siamo in grado di poter dimostrare come i nostri giovani siano realmente validi pilastri di una Società aperta al sapere scientifico e pronta a fornire un servizio di ricerca già negli anni degli studi Liceali. Collaborazioni attive come questa, assieme ad enti prestigiosi quali il CERN di Ginevra, i Laboratori di Fisica di Frascati e del Gran Sasso ci fanno sentire orgogliosi. Siamo così diventati un piccolo ingranaggio nel grande motore che intende indagare come è nato l’Universo, con il protagonismo dei nostri Studenti in questo importante e straordinario esperimento, e poi, di tutti quelli che vorranno in qualche modo interagire con noi”.

Anche il prof. Alessandro Fantini, referente del progetto e “costruttore” assieme allo studente Di Pietro dei rivelatori, mostra tutta la sua soddisfazione: “È un sogno che si avvera” dice “il nostro Istituto trasmetterà direttamente al CERN e ai Laboratori di Frascati e del Gran Sasso dell’INFN i dati sul rilevamento dei muoni cosmici, interfacciandoli con quelli di grandi Enti di Ricerca mondiale!”
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