Rinchiudersi in un museo? No, visitarlo passeggiando tra le colline toscane
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Rinchiudersi in un museo? No, visitarlo passeggiando tra le colline toscane

giovedì 7 marzo, 2013

SCANDICCI ( FI ), 7 MARZO 2013 -  Le colline di Scandicci distano un quarto d’ora di tranvia dal centro di Firenze. Scandicci può a ragione considerarsi a ragione la periferia di una grande città e infatti si fa fatica a distinguere dove finisca Firenze e dove inizi questo grosso centro con oltre cinquantamila abitanti.

Tuttavia, siamo ben lontani dal concetto di zona periferica intesa come anonimo non luogo per eccellenza. La natura è infatti ben presente da queste parti con tutte le caratteristiche che hanno reso la Toscana un’icona nel mondo. Olivi secolari, cipressi, vegetazione mediterranea ricoprono vaste zone del territorio di Scandicci, con una vasta sentieristica a disposizione. 

A far da contorno alla natura, la presenza di richiami artistici ben integrati con la componente ambientale. La Badia di San Salvatore a Settimo, la Chiesa di San Martino alla Palma, la Parrocchiale di Santa Maria, la Villa Paserini , il Castello dell'Acciaiolo sono bellezze che integrano alla perfezione le loro antiche mura con la natura verdeggiante .

Arte antica, certo. Ma anche l’ arte moderna fa capolino tra i colli. La si può incontrare se solo ci si spinga nelle zone collinari più in alto. Il Parco Museo di arte ambientale di Poggio Valicaia ne è un esempio. Si può essere portati a ricollegare l'andare in un museo con il "rinchiudersi" tra quattro mura, e infatti in un museo "classico"  si possono di solito ammirare tante belle cose, ma non un cielo azzurro.  Un museo all’aperto di settanta ettari tra le colline fiorentine è quindi qualcosa in grado di esercitare indubbio fascino. Il parco di Poggio Valicaia viene visitato ogni anno da venticinquemila persone.

Lo spazio per godersi la natura c’è tutto, decine di ettari sono a disposizione dei visitatori. A Poggio Valicaia, Il paesaggio è stato però riletto anche attraverso diverse opere “ en plein air”, che finiscono con il fondersi con l’ambiente circostante. Uno dei padri delle sculture presenti nel parco è lo scultore fiorentino Valentino Moradei Gabrielli che ha collocato la sua opera “Umanità” proprio al centro di un virtuale anfiteatro composto di alberi di alto fusto. Moradei , che incontriamo in una soleggiata mattina di febbraio proprio accanto alla sua opera, sottolinea come la sua scultura più che evidenziare se stessa intenda evidenziare qualcosa che già esiste, ovvero la natura circostante”.

La donna che guarda leggermente di spalle una figura dai contorni maschili rappresenta per l’ artista l’immagine dell’eterno femminino che sa essere presente con discrezione accanto alluomo. « Le figure sono rappresentate nude, perché anche gli alberi intorno, soprattutto ora che è inverno, sono spogli. E anche per andare al di là del contingente delle varie epoche e dei vestiti che le caratterizzano.» sottolinea l’artista fiorentino.

Natura e arte sono del resto le migliore icone del bello, e qui a Poggio Valicaia ne abbiamo una – bella – conferma.[MORE]

testo e foto di Raffaele Basile 


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