Roma, trovato l'innesco di un ordigno sul davanzale di casa di un collaboratore della giunta
Cronaca Lazio

Roma, trovato l'innesco di un ordigno sul davanzale di casa di un collaboratore della giunta

venerdì 7 ottobre, 2016

ROMA, 7 ottobre 2016 - La procura della Repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta dopo il ritrovamento dell'innesco di un ordigno esplosivo sul davanzale della casa di collaboratore del vicesindaco di Roma, Daniele Frongia. [MORE]

A darne l'annuncio Beppe Grillo e Virginia Raggi con un post sul Blog di Grillo. "Un collaboratore della giunta M5S di Roma è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile: il ritrovamento dell'innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma".

Si tratterebbe di tre batterie tenute assieme con del nastro isolante e i fili scollegati. L'innesco rudimentale era appoggiato sul davanzale dell'appartamento del collaboratore sito al piano rialzato di un palazzo in centro, in una posizione raggiungibile senza particolare difficoltà.

"Nessuno deve restare indietro, nessuno deve rimanere solo. Lo abbiamo detto sempre e lo diciamo con più forza oggi - continuano Grillo e Raggi nel post - perché uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5S di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile: il ritrovamento dell'innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma. Si tratta di un messaggio che le forze dell'ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno. Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore. Siamo pronti a collaborare con le forze dell'ordine e chiediamo al ministero dell'Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato, perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino".

Sull'episodio sono in corso le indagini della Digos, che non trascura alcuna ipotesi. Secondo gli investigatori, però, potrebbe trattarsi di un gesto simbolico senza alcuna concreta valenza intimidatoria.

Daniele Basili

immagine da ilpoost.it


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