Russia, arrestato il killer dell’influencer e blogger Ekaterina Karaglanova
Cronaca Nera Lazio Frosinone

Russia, arrestato il killer dell’influencer e blogger Ekaterina Karaglanova

mercoledì 31 luglio, 2019

MOSCA, 31 LUGLIO – A distanza di cinque giorni dal ritrovamento del cadavere di Ekaterina Karaglanova, l’influencer e blogger ventiquattrenne trovata morta in una valigia nel suo appartamento a Mosca, è arrivata la confessione del killer. Si tratta di un uomo di 32 anni, del quale le autorità non hanno ancora diffuso l’identità né il movente dell’omicidio. Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che durante l’interrogatorio l’assassino abbia affermato: “Lei mi ha insultato più volte, ha offeso la mia virilità e mi ha offeso riguardo alle mie possibilità finanziarie”. 

Cinque le coltellate scagliate tra torace e collo. È morta così la modella, blogger ed influencer su Instagram Ekaterina Karaglanova, icona dei social con oltre 85 mila follower. Il killer, reo confesso, è entrato nell’appartamento che la giovane donna aveva affittato a Mosca e l’ha ferita mortalmente con cinque colpi di fendente. Dopo il delitto, il corpo di Ekaterina è stato nascosto in una valigia posizionata in un angolo del corridoio della casa. Per giorni, i genitori e gli amici della ragazza hanno provato invano a contattarla. 

Lo scorso venerdì la macabra scoperta. Il padre di Ekaterina, non avendo notizie di sua figlia che sembrava scomparsa nel nulla, ha chiesto al proprietario dell’alloggio di poter fare insieme un sopralluogo per accertarsi che alla giovane non fosse accaduto niente. O, almeno, cercare qualche indizio per scoprire dove si fosse recata. I due uomini hanno cercato l’influencer in ogni angolo della casa. La drammatica e agghiacciante verità è venuta alla luce poco dopo: il corpo esanime di Ekaterina, martoriato da colpi di arma bianca, era in una valigia. 

Sul posto sono arrivati gli agenti di Polizia, che non hanno riscontrato segni di effrazione. La vittima avrebbe fatto entrare l’offender in casa, e ciò potrebbe significare una conoscenza pregressa tra i due. Inoltre, il cadavere non presentava eventuali segni di lotta con l’aggressore. Sulla scena del crimine non è stata trovata l’arma utilizzata per l’azione omicidiaria. 

Un killer attento ai dettagli e scrupoloso nel non lasciare tracce, ma qualcosa lo ha tradito. Dalle immagini delle telecamere di sicurezza del palazzo, la Polizia ha individuato un uomo col cappello, che è entrato a testa bassa nell’edificio e che indossava un paio di guanti neri nonostante le temperature estive. A stretto giro, grazie anche ad alcune testimonianze, il cerchio si è chiuso e gli investigatori hanno arrestato il trentaduenne con l’accusa di omicidio. 

Luigi Cacciatori 


Autore
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