Tripoli, nuove esplosioni. Attaccato bunker rais
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Tripoli, nuove esplosioni. Attaccato bunker rais

giovedì 16 giugno, 2011

TRIPOLI, 16 GIUGNO 2011 – Nuove esplosioni colpiscono Tripoli. Nelle prime ore del mattino, è stata colpita da violenti raid aerei l'area di Bab el Aziziya, dove si trova il bunker del colonnello libico Muammar Gheddafi, da cui si sono viste levare grandi colonne di fumo. Lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti in città.

La Nato, intanto, ha respinto le accuse del regime libico secondo cui sarebbe responsabile della morte di 12 civili durante un bombardamento avvenuto ieri nella città di Kikla, a sud di Tripoli.
Un membro dell'Alleanza ha fatto sapere che “nessun raid aereo Nato è stato condotto ieri in questa città”.[MORE]

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenuto ad un convegno della Uil Polizia, aveva detto stop ai bombardamenti in Libia. “I soldi dovrebbero essere investiti per sviluppare la democrazia e non per i bombardamenti”, aveva dichiarato.
“Tutti i servizi segreti - ha aggiunto Maroni - non riescono a trovare Gheddafi mentre lui gioca tranquillamente a scacchi: c'é qualcosa che non funziona e noi siamo gli unici a subire impatti negativi da questo: sono già infatti oltre 20.000 i profughi arrivati dalla Libia”. In Libia, ha proseguito il ministro, “il problema sono le bombe: finché continuano i bombardamenti arriveranno profughi che vanno assistiti. Spero quindi che finisca presto la guerra perché solo con un governo, qualunque esso sia, si potrà gestire il fenomeno in quel Paese”.

Saif Gheddafi, il figlio del dittatore libico, chiede elezioni immediate. Per Saif, intervistato dal Corriere della Sera, si tratterebbe dell'unica soluzione possibile per “uscire dall'impasse in Libia”.
“Elezioni subito, con la supervisione internazionale: il mondo scoprirà quanto Gheddafi è popolare”, dichiara Saif Gheddafi. “Si potrebbero tenere entro 3 mesi. Al massimo a fine anno. E la garanzia della loro trasparenza potrebbe essere la presenza di osservatori internazionali. Non ci formalizziamo su quali.
Accettiamo l'Unione europea, l'Unione africana, le Nazioni unite, la stessa Nato. L'importante è che lo scrutinio sia pulito”, continua Saif.
Idee chiare anche circa l'Italia dove, dice Saif, “da quello che possiamo capire qui a Tripoli, il vostro premier è in difficoltá, pare inevitabile la sua prossima sconfitta elettorale. Bene, non possiamo che gioirne. Lui e il ministro degli Esteri Frattini si sono comportati in modo abominevole con noi”.

 


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