Truffe: 13 arresti nel Cosentino, sequestrati beni per 33 milioni
Cronaca Calabria

Truffe: 13 arresti nel Cosentino, sequestrati beni per 33 milioni

giovedì 14 dicembre, 2017

COSENZA 14 DICEMBRE - Sono 13 le misure cautelari eseguite oggi dalla guardia di finanza di Cosenza, nell'ambito dell'operazione "Matassa", coordinata dalla procura della Repubblica di Paola. Undici misure sono di arresto in carcere e due ai domiciliari, riguardanti due donne con figli minori. Un quattordicesimo arresto non e' stato ancora eseguito. Effettuati sequestri per circa 33 milioni di euro. I reati contestati vanno dall'associazione a delinquere alla truffa ai danni dello Stato, a diversi reati fiscali. La base dell'organizzazione era sul tirreno cosentino, ma aveva ramificazioni anche in diverse regioni del Nord, soprattutto in Emilia Romagna. Attraverso la costituzione e gestione di 24 societa', intestate a prestanomi, sono stati creati fittizi crediti IVA da utilizzare in compensazione per il pagamento di contributi, imposte, ritenute e cartelle esattoriali.[MORE]

In particolare, gli indagati gestivano, quali amministratori, soci o lavoratori dipendenti, le 24 societa' fittizie solo per generare contabilmente ingenti crediti di imposta derivanti da costi inesistenti, da utilizzare in compensazione con debiti fiscali e previdenziali, lucrando indebiti vantaggi fiscali e contributivi, con gravissimo danno all'Erario e all'Inps per oltre 33 milioni di euro. Ma gli indagati dichiaravano anche di aver percepito retribuzioni (false), in alcuni casi di milioni di euro, inducendo in errore l'Inps e arrivando a precostituirsi un imponibile previdenziale, di milioni di euro, che diventava base di calcolo per la pensione. Attraverso le fittizie retribuzioni , elevatissime, di gran lunga superiori a quelle contrattualmente previste, alcuni indagati stanno percependo gia' pensioni mensili di migliaia di euro, ma anche indebite indennita' di disoccupazione e maternita'.

Per evitare in ogni modo i controlli, gli indagati denunciavano continuamente gli appartenenti alle forze dell'ordine e all'Agenzia delle Entrate, per intimidirli. I finanzieri hanno esaminato piu' di 10.000 F24, alcuni relativi a pagamenti anche di un solo centesimo, per evitare il blocco delle procedure di compensazione attraverso l'utilizzo dell'home banking. Le societa' operano nei piu' diversi campi: pubblicita', parchi di divertimento, locazione di immobili, fabbricazione di macchine per alimenti e bevande, ristorazione, noleggio autovetture, pubbliche relazioni, ricerche di mercato e consulenza amministrativa. Le societa' risultano avere immobilizzazioni materiali per oltre 190 milioni di euro, ma sono sostanzialmente prive di strutture produttive, commerciali o artigianali presso le sedi dichiarate. Il sequestro di beni riguarda le 24 societa' interessate, 41 immobili nelle province di Cosenza, Potenza, Mantova, Modena e Venezia, una villa di lusso, 4 terreni, 2 parchi acquatici, tra cui uno sull'alto tirreno cosentino, 50 automezzi e anche beni di interesse artistico e storico

"Questa e' un'organizzazione che si e' caratterizzata per una particolare intelligenza nelle condotte fraudolente", Lo ha detto il tenente colonnello Michele Merulli, comandante del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Cosenza, in relazione all'operazione "Matassa", che ha portato all'emissione di 14 misure cautelari di arresto. "L'obiettivo finale era quello di precostituirsi degli ingenti crediti d'imposta da utilizzare in compensazione di ritenute, anche per avere dei futuri trattamenti pensionistici di assoluto riguardo - ha aggiunto Merulli - e per questo si utilizzava anche uno strumento fraudolento, come gli F24 da pochi centesimi, che ha richiesto un particolare lavoro di analisi e di approfondimento". 


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