Turchia, l'Isis rivendica la strage di Istanbul. La ricerca del killer continua
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Turchia, l'Isis rivendica la strage di Istanbul. La ricerca del killer continua

martedì 3 gennaio, 2017

 ISTANBUL, 3 GENNAIO - L'incubo di inizio anno in Turchia è stato rivendicato dall'Isis attraverso un comunicato stampa dopo poco più di 24 ore dalla strage. Nell'attentato alla discoteca sono morte 39 persone, di cui 25 stranieri, e altre 70 sono rimaste ferite.[MORE]

Nel comunicato di rivendicazione, l'Isis definisce la Turchia, "serva della croce". E poi, riferendosi al suo ruolo nel conflitto in Siria, avverte che "il governo di Ankara dovrebbe sapere che il sangue dei musulmani, uccisi dai suoi aerei e dalla sua artiglieria, provocherà un fuoco nella sua casa per volere di Dio" sostenendo che il killer ha agito "in risposta agli ordini" del leader dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi".

Intanto continua la caccia all'uomo. La polizia turca in serata ha condotto un'operazione nel quartiere di Zeytinburnu a Istanbul collegata alla strage della discoteca Reina - riporta il quotidiano turco Daily Sabah - in cui avrebbe fermato una persona che ha cercato di scappare saltando da una finestra. Non sono stati resi noti altri particolari.

Almeno otto i sospetti militanti dell’Isis fermati in giornata dalle unità anti-terrorismo della polizia.

Grazie alle telecamere di sorveglianza che sono servite alla potenziale identificazione dei tratti somatici, si è aperta la pista secondo cui potrebbe essere un uomo di 25 anni originario dello Xinjiang cinese e membro della minoranza uigura. I sospetti partendo da questo dato è che la strage di capodanno sia collegata alla strage di fine giugno all'aeroporto Ataturk di Istanbul. Il ministero degli Esteri kirghizo ha fatto sapere che sta indagando a sua volta su questa possibilità. In serata la polizia ha diffuso una fotografia nitida del giovane ricercato.

La ricostruzione della polizia - come riportato da Repubblica - è stata resa possibile soprattutto dall'esame delle riprese di varie telecamere di sorveglianza confrontate con altre registrate a un posto di controllo dove il giovane era transitato in precedenza. L'attentatore avrebbe preso un taxi nel quartiere di Zeytinburnu, nella parte sud del versante europeo della città, e si sarebbe fatto portare in quello di Ortakoy, più a est, dove è situata la discoteca 'Reina'.  

La prima immagine risale all' 1:20 del primo gennaio ora locale, e ritrae l'attentatore mentre cammina a passo spedito verso l'ingresso del club. Iniziano gli spari e nel video si vede una persona crollare al suolo, poi il killer apre il fuoco anche contro i buttafuori, disarmati. La registrazione successiva è di tre minuti dopo, e lo immortala ormai all'interno, dove non si vede nessun altro in piedi.

Nel complesso ha cambiato sei volte caricatore e ha esploso centottanta colpi. Il giornale 'Hurriyet' riferisce che l'attentatore indossava "una camicia verde, pantaloni scuri e scarpe nere", brandiva "un'arma a canna lunga" e mirava "alla parte superiore del corpo" delle vittime. Dall’analisi dei comportamenti sembra che si tratti di un killer addestrato professionalmente e con esperienza militare sul campo.

Prima di fuggire, il terrorista avrebbe raggiunto la cucina nella quale sarebbe rimasto per tredici minuti, durante i quali avrebbe ripulito l'arma e si sarebbe cambiato. All'esterno avrebbe fermato un taxi, ma dopo poche centinaia di metri avrebbe chiesto al conducente di fermarsi, sostenendo di non avere il denaro necessario per pagare la corsa. 

Le autorità turche sono comunque vicine all'identificazione del killer, dopo aver raccolto sul luogo dell'attacco le sue impronte digitali e aver definito un identikit di base. Ha detto il vicepremier di Ankara, Numan Kurtulmus.


Laura Carrara

Fonte foto: unita.tv


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