Ciclismo, lo sfogo di Vincenzo Nibali: "Ho sbagliato ma non sono un mostro"
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Ciclismo, lo sfogo di Vincenzo Nibali: "Ho sbagliato ma non sono un mostro"

mercoledì 26 agosto, 2015

NAPOLI, 26 AGOSTO 2015 – L’espulsione dalla Vuelta di Vincenzo Nibali avvenuta domenica scorsa nel corso della seconda tappa dopo essersi fatto trainare dall'ammiraglia per recuperare il gap dal gruppo a seguito di una caduta, avvenuta a circa 28 chilometri dalla fine, ha sollevato grandi polemiche e qualche critica, ma il campione siciliano non ci sta e si sfoga. Dopo aver letto le parole del collega Rodriguez, che ha dichiarato: «Vincenzo ha sbagliato e pagato, non mi sta bene che dica che quello che ha fatto lui lo fanno tutti», il capitano dell’Astana ha telefonato alla Gazzetta dello Sport per replicare. [MORE]

«Ho letto quello che ha detto su di me Rodriguez e mi ha ferito . Ci sono rimasto davvero male. Io non ho accusato lui, ma negare il fatto che attaccarsi alle auto per rientrare dopo una caduta o un incidente è un fatto comune è dire una bugia. È un’ipocrisia. Comunque io non avevo detto che è una consuetudine per cercare una scusa, per giustificarmi. Ho solo fatto una considerazione. È capitato di corridori che si sono attaccati come me alla borraccia, altri ai tergivetri. Per non farsi vedere c’è chi infila la mano persino sotto il parafango. Va bene, ho sbagliato e ho pagato. Però non mi sta bene essere trattato come se fossi un mostro, perché non lo sono. Mi pare che contro di me ci sia stata troppa cattiveria, non so se figlia dell’invidia o cosa. Su internet c’è persino chi ha messo il fatto come una delle cinque cose più brutte mai viste nel ciclismo. Ma dai!». Queste le prime parole di sfogo dello Squalo dello Stretto. «C'è anche chi parla a vanvera, che si sente autorizzato a sparare contro. Qualcuno ha scritto che mi sono attaccato anche al Mondiale di Firenze dopo la caduta. Fesserie dette a tradimento, senza una minima prova - ha proseguito- mi hanno dato addosso come se avessi ammazzato un cristiano. Non è così. Qualcuno mi vuole far passare come un mostro e questo non mi sta bene. Ho fatto un errore, punto. Ma io in mezzo al gruppo ho anche tanti amici, colleghi con i quali rido e scherzo, con i quali ho un'ottima relazione. Forse contro di me c'è questo accanimento anche per la squadra che rappresento. Sono in molti che non vedono di buon occhio l'Astana, inutile negarlo. Così come sono anche convinto che la decisione di cacciarmi non sia stata presa dal presidente di giuria e basta. Sbaglierò, ma per una sentenza così pesante avrà avuto l'avallo dell'Uci».

Non solo critiche però quelle ricevuto dal campione italiano: «Ho avuto anche molti segnali di vicinanza, frasi di conforto, da parte di colleghi ed ex corridori. Persino Ernesto Colnago, che considero uno dei grandissimi della storia del ciclismo, mi ha telefonato per confortarmi. Vorrà pur dire qualcosa...».

Polemiche a parte, Nibali pensa già al futuro: «Vorrei tornare subito a correre, fosse per me potrebbe essere già domenica a Plouay. Però bisogna che l'Uci e gli organizzatori della Vuelta mi diano l'ok». «Credo che la cosa migliore sia quella di trovare un accordo con l'Astana -ha poi detto in merito al suo rapporto con la squadra- Nel mio contratto, che vale anche per il 2016, non ci sono clausole rescissorie, quindi per la risoluzione consensuale del contratto dovrebbero essere d'accordo i grandi capi del ciclismo kazako. Però credo anche che l'interesse comune tra me e l'Astana sia quello di ricreare un rapporto sereno e di totale fiducia. Ho bisogno di ritrovare serenità, quindi ho bisogno di avere ancora vicino a me tutto il mio gruppo. L'errore di domenica non è stato solo mio. Io, in fondo, non chiedo all'Astana tante cose. Shefer (che era alla guida dell'ammiraglia ed è stato espulso come Nibali, ndr), che non è uno qualsiasi bensì uno che in squadra ha un peso specifico molto importante: lui sa bene che a me basta riavere vicino due o tre corridori a cui sono particolarmente legato e che negli ultimi tempi sono stati un po' messi ai margini. Ho già dimostrato che con la serenità e la tranquillità riesco a dare il meglio. Fatemi tornare il sorriso e torneranno anche i risultati».

[foto: gazzetta.it]

Antonella Sica

 


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