Fecondazione assistita: il "No" di Strasburgo alla legge 40
Cronaca

Fecondazione assistita: il "No" di Strasburgo alla legge 40

martedì 28 agosto, 2012

STRASBURGO, 28 AGOSTO 2012 - La legge 40 esclude l'ipotesi che le coppie in grado di procreare, ma che sono portatrici sane di malattie genetiche, possano ottenere una diagnosi di pre-impianto degli embrioni.

A scatenare la polemica è stato il ricorso di una coppia che, nel 2006, scoprì che il loro primogenito era affetto da fibrosi cistica e che erano entrambi portatori sani della malattia.

I due vorrebbero ricorrere alla fecondazione assistita per ridurre del 25% le probabilità che il prossimo figlio nasca affetto dalla patologia, ma la legge 40 impone che solamente le coppie sterili possano ricorrere all'inseminazione in vitro, oppure nel caso i genitori siano affetti da malattie veneree.[MORE]

I giudici della Corte di Strasburgo renderanno effettiva la bocciatura della legge 40 se non verranno presentati ricorsi. Lo Stato italiano si troverà quindi a dover affrontare il risarcimento dei danni provocati alla coppia: Rosetta Costa e Walter Pavan otterranno 15.000 Euro, più 2.500 Euro per il riborso delle spese legali.

La Corte Europea ha giudicato la legge italiana incoerente, ritenendola al di sotto delle aspettative europee. L'opinione pubblica continua il dibattito etico sull'argomento, mentre ci si aspetta una revisione della legge che possa rientrare negli standard europei.

(Foto da www.adiantum.it)

Alessia Malachiti


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